• Indagine di mercato: l’Italia preferisce gli standard IP
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    Indagine di mercato: l’Italia preferisce gli standard IP

Indagine di mercato: l’Italia preferisce gli standard IP

Indagine di mercato: l’Italia preferisce gli standard IP

Abbiamo effettuato un’indagine sul mercato italiano, analizzando le tipologie di protocolli di comunicazione utilizzati dalle reti radio di monitoraggio idro-meteorologico, con funzionalità di Protezione Civile. Per fare tale analisi sono state prese in considerazione anche le procedure aggiudicate, mostrando quindi la situazione nel nostro Paese come sarà in campo a inizio 2023. 

In base alle informazioni in nostro possesso, i protocolli proprietari, che verranno soppiantati nel giro di pochi anni, sono utilizzati ancora per connettere il 41% dei siti di monitoraggio. Tuttavia, su un totale di 4700 stazioni circa, se si esamina la preferenza delle Amministrazioni in materia di protocolli open, questa risulta orientata verso soluzioni IP, come il moderno standard CoAP, nel 54% dei casi, a discapito del vecchio Modbus, utilizzato per connettere il restante 46% dei siti. 

Questi numeri confermano la lungimiranza di CAE, azienda che è in grado di progettare e realizzare reti di monitoraggio basate su entrambi questi protocolli e che ha da tempo scelto di investire in modo strategico sulle moderne soluzioni IP.

A differenza del Modbus, creato nel 1979 per applicazioni diverse dalle reti di monitoraggio ambientale, il CoAP è un protocollo nativamente IP in grado di gestire milioni di nodi e di trasportare qualsiasi tipo di dato in formato standard (JSON, XML, binari, etc…), compresi i file immagini, senza richiedere alcun tipo di customizzazione. 

Il CoAP è progettato appositamente per sistemi machine-to-machine (M2M) e si dimostra particolarmente adatto a un sistema di monitoraggio e allertamento, in quanto permette di ottimizzare consumi e prestazioni, mantenendo la possibilità di trasportare anche messaggi di grandi dimensioni.

Fino ad oggi le reti di monitoraggio ambientale, con sistema di comunicazione UHF, risultavano di fatto chiuse su loro stesse in quanto basate su protocolli ormai datati e non ancora influenzati dalla evoluzione tecnologica portata dal “mondo internet”. 

L’impiego di soluzioni IP, capaci di veicolare protocolli standard come il CoAP, è una scelta dettata dalla volontà di rendere moderna e aperta la rete radio, una soluzione che sta prendendo sempre più piede nell’ambito del monitoraggio ambientale, come testimoniano le scelte effettuate da: 

- Regione Autonoma Val D’Aosta “Servizio di adeguamento verso rete “open” nonché di ottimizzazione e manutenzione della rete di telemisura meteo-idrografica a tecnologia CAE, SEBA e SIAP+MICROS”, per saperne di più clicca qui;

- Regione Umbria “Manutenzione e sviluppo della rete di monitoraggio idro – meteorologica in tempo reale, del sistema di trasmissione e della centrale di acquisizione e gestione dati della Regione Umbria”, per saperne di più clicca qui;

- Regione Campania “[…] aggiornamento e adeguamento tecnologico dei sistemi, degli apparati e delle infrastrutture informatiche e telematiche funzionali al monitoraggio e all’allertamento regionale per rischio meteoidrogeologico e idraulico, in esercizio presso il Centro Funzionale Multirischi di Protezione Civile della Regione Campania”, per saperne di più clicca qui;

- Regione Piemonte “Procedura aperta per l’affidamento del servizio di manutenzione ed adeguamento tecnologico delle stazioni meteorologiche, idrometriche, del relativo sistema di teletrasmissione e fornitura di componenti di ricambio” per saperne di più clicca qui;

- Regione Lazio “Sistema di monitoraggio idrometeorologico della Regione Lazio” dove viene utilizzata la tecnologia DMR e tutti protocolli standard, dal livello fisico a quello applicativo, come USB, Ethernet, IP, UDP e CoAP, per saperne di più clicca qui.


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