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Regione Puglia: nuovi sistemi di monitoraggio dei fenomeni franosi e di sprofondamento

gennaio 2021

Nel corso del 2020, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia di COVID-19, l’amministrazione di Regione Puglia ha finalizzato un’importante gara pubblica di appalto volta alla prevenzione del rischio geologico ed idrogeologico.

Il contratto che ne deriva, firmato a dicembre, vede impegnata CAE per la fornitura di tecnologie e lo svolgimento di servizi finalizzati al monitoraggio strumentale, in via sperimentale, di fenomeni franosi. L’intero progetto è ai fini di protezione civile e le attività sono strettamente connesse a quelle di previsione esercitate dal Centro Funzionale Decentrato.

Il focus è su 3 siti di frana nel Sub-Appennino Dauno (Motta Montecorvino, San Marco La Catola e Autostrada A16 Candela-Lacedonia), 2 siti rappresentativi di frane in roccia lungo la costa (Tor di Lupo e Torre dell’Orso) e 1 sito interessato da sprofondamenti (Laterza).

Tra i lavori propedeutici alla messa in campo delle tecnologie e alla corretta interpretazione dei dati vi saranno anche quelli di campagna, come sondaggi, indagini geognostiche e attrezzaggio di tubo inclinometrico, oltre che prove geotecniche di laboratorio.

Il progetto prevede la consegna e la messa in opera di diverse soluzioni tecnologiche, da integrare in un’unica piattaforma dotata di software specialistici. In particolare, nel totale dei 6 siti di frana, saranno attivi:

- 6 stazioni automatiche meteorologiche complete, collegate alla centrale via GPRS, capaci di gestire la raccolta delle misure da un importante numero di sensori geotecnici;

- 2 stazioni totali robotizzate, per i rilievi topografici, anche esse collegate alla centrale via GPRS;

- 19 ricevitori GNSS, di cui 7 Master e 12 Rover, collegati via GPRS alla Centrale e in ubiquità coi PC industriali installati in sito.

Tra i punti di forza di CAE, oltre alla esperienza pregressa nella gestione di tale insieme eterogeneo di tecniche e tecnologie, vi è la capacità di automatizzare il monitoraggio geotecnico, da remoto e in tempo reale, grazie all’ampio utilizzo di dispositivi wireless. Nello specifico, le già citate 6 stazioni automatiche, oltre ad integrare un vasto numero di sensori meteorologici fra cui il pluviometro PG10 e il termoigrometro THS, implementano radio a corto e medio raggio (W-Point e Acti-Link) e diventano così gli accentratori capaci di gestire:

- 9 catene inclinometriche profonde automatiche;

- 36 celle piezometriche;

- 22 clinometri biassiali per blocchi/edifici;

- 22 estensimetri a filo per edifici con corsa breve;

- 4 tazze livellometriche.

Le stazioni automatiche, dotate di datalogger Mhaster, dunque caratterizzate da programmabilità, apertura e interoperabilità, sono anche rifinite con un allarme antieffrazione ed un sistema di rilevazione furto dei pannelli solari.

Il Centro di controllo ha sede a Modugno e sarà attrezzato con un set completo di software specialistici, adatti a gestire tutte le soluzioni proposte. Tra questi alcuni saranno forniti in modalità OpenSource, completi di codice sorgente, e altri renderanno fruibili i dati anche in modalità mobile.

La Regione Puglia avrà dunque quasi 2 anni di servizi continuativi e continui tra installazione, monitoraggio, avviamento e assistenza tecnica. A questo periodo seguirà una manutenzione di 12 mesi che sarà sia preventiva con 2 visite all’anno per la taratura e la calibrazione degli apparecchi, sia correttiva al bisogno.

Il servizio è come sempre chiavi in mano e l’assistenza è 24/7 in telemanutenzione, telecontrollo con help desk e, al bisogno di interventi urgenti in breve termine, vi sarà un operatore in loco formato dall’azienda. Durante l’intero periodo è altresì prevista la lettura manuale inclinometrica, con cadenza pari a 6 misure all’anno.



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