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Sistemi di allerta per strade ed autostrade: il caso della A24

novembre 2022

Un nuovo caso di sistema di allerta locale per la messa in sicurezza di un tratto sopraelevato dell’Autostrada A24 per l’attraversamento del fiume Tordino nei pressi della città di Teramo (TE). CAE ha installato una stazione automatica con un idrometro radar WLR/L e una telecamera per l’acquisizione di immagini relative all’area da monitorare e in particolare dell’asta idrometrica alta 5 metri.

Il sistema permette di definire soglie di attenzione/preallarme/allarme da parte dei gestori del sistema, le quali costituiranno la base del sistema di allertamento automatico per generare segnalazioni di allarme via SMS, ai soggetti preposti alla gestione delle emergenze. Il sistema voluto dall’Ente Strade dei Parchi è ora in gestione ad ANAS che può vantare un nuovo punto di misura per monitorare costantemente lo stato della sua rete e garantirne la sicurezza a chi vi transita.

Considerando soltanto la competenza della rete stradale Anas, sono oltre 11.000 i ponti e viadotti nel nostro Paese. Oltre al monitoraggio strutturale è fondamentale per i gestori delle strade monitorare le condizioni naturali al contorno in quanto, ad esempio, l'azione idrodinamica di un corso d'acqua può diminuire la stabilità delle pile del ponte, così come i movimenti degli strati geologici dei versanti a sostegno degli estremi del ponte, causati o meno dalla variazione del livello dell'acqua nel sottosuolo, possono compromettere la fruibilità della struttura da parte dei cittadini. Non ultimo, come nel caso del viadotto Tordino, quando un ponte si trova a sovrastare un fiume che in uno stato di piena potrebbe arrivare ad allagare la strada, i sistemi di allerta locale sono l’unica soluzione in grado di garantire un’azione immediata, senza dover passare da analisi in Centrale o dipendere da una persona fisica, per salvaguardare concretamente la sicurezza delle persone in transito sul ponte, perciò, il controllo di questi parametri diventa ancora più importante anche a fini di protezione civile.

CAE riconosce l’importanza di questo tipo di sistemi già da molti anni, capaci di generare allerte anche in locale. Uno dei primi fu realizzato in Emilia-Romagna, nei pressi di Loiano, sul torrente Savena nei primi anni 2000, un sistema, ridondato con 2 idrometri, che, al superamento di una soglia definita, inviava un segnale a dei cartelli che accendevano la luce per indicare il divieto di transito dovuto al rischio allagamento.

Da allora sono stati molti gli esempi virtuosi nei quali sono stati realizzati sistemi volti a tutelare la sicurezza dei conducenti, come quello per il viadotto San Leonardo lungo la SS121 Palermo-Agrigento, in Sicilia (per saperne di più clicca qui) o quello di ANAS Sardegna per il ponte Oloè, sulla strada Provinciale SP46, che è composto da 5 stazioni e utilizza le sbarre per inibire il traffico, riducendo al minimo il rischio che può derivare in alcuni casi anche dal mancato rispetto dei cartelli o semafori da parte del conducente (per saperne di più clicca qui).

Esempio virtuoso anche il doppio sistema di allertamento, sui torrenti Riccò e Scodogna, ciascuno con stazione idro-pluviometrica, e sistema di controllo semaforico, nonché i sistemi realizzati per inibire il traffico quando i sottopassi risultano essere allagati e quindi non attraversabili in sicurezza, come quelli di Battipaglia, Rubiera, Pescara, Giulianova, Montesilvano, Francavilla al Mare, Tortoreto, ecc.

Questi sono solo alcuni esempi di sistemi di allertamento locale realizzati da CAE, tutti con la stessa logica di funzionamento e con la stessa finalità, in termini di salvaguardia della popolazione, ma capaci di far fronte alle più svariate esigenze in base al tipo di pericolo al quale il tratto stradale in questione è sottoposto.


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