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Grandi dighe: la soluzione CAE

marzo 2020

Con riferimento alla direttiva direttoriale n. 8885 del 12 Aprile 2018, la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche ha aggiornato le modalità operative per la trasmissione dei dati idrologici e idraulici acquisiti presso le grandi dighe, ai fini dell’attuazione del loro monitoraggio, in conformità alle disposizioni della direttiva PCM 8 Luglio 2014.

A seguito dunque del cambio di piattaforma software con cui opera la Direzione generale, si è manifestata la necessità per tutti i Concessionari e Gestori delle suddette infrastrutture ad ottemperarvi. 

CAE, in quanto fornitore e manutentore di alcune stazioni di monitoraggio ubicate su grandi dighe di cui risultano concessionarie ACEA ed ENI Raffineria di Gela, su richiesta degli stessi Concessionari, ha provveduto ad implementare la piattaforma software, Web OGC Sensor Observation Service (Web Services SOS).

La piattaforma, che realizza il capitolato tecnico redatto dalla struttura ministeriale per le grandi dighe, per rispondere al meglio alla direttiva, è adatta a gestire qualsiasi dato registrato in formato standard e aperto, ed è costituita da due elementi fondamentali: il primo elemento è il vero e proprio servizio Web OGC Sensor Observation Service, che automatizza la procedura e consente l’esposizione di 3 differenti metodi per accedere all’anagrafica del Concessionario, ai dati di osservazione e alle caratteristiche del sensore; l’altro elemento è l’interfaccia utente DAM, utile per la gestione dei dati del Concessionario/Gestore e delle informazioni sui sensori.

Nello specifico in tale direttiva si richiede che i dati idrologici e idraulici acquisiti presso le grandi dighe debbano essere forniti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) per via telematica e in tempo reale, secondo precise norme da esso impartite. In particolare, in regime di normalità, la procedura software residente sul server centrale a Roma, presso il MIT richiederà i dati con cadenza giornaliera; in caso di allerta per criticità idrogeologica e/o idraulica, con frequenza maggiore, ai 30 minuti, e in casi particolari, su richiesta del MIT, anche fino a 15 minuti.

La procedura di acquisizione dati funziona così: la centrale nazionale, che raccoglie su un unico database i dati provenienti da tutte le grandi dighe italiane, ubicata a Roma presso la Direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche, chiama il servizio Web OGC Sensor Observation Service (Web Services SOS) a scadenze stabilite, acquisisce e centralizza i dati relativi al livello e volume di invaso, alla portata di adduzione, derivata e scaricata delle grandi dighe del Concessionario/Gestore. 

Si disporrà così di servizi standard di accesso alle informazioni e alle meta-informazioni del sistema, grazie a un’architettura SOA che garantirà l’interoperabilità tra sistemi e l’apertura completa della piattaforma informatica.



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