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CAE nel mondo

ottobre 2022
CAE nel mondo

Questo numero lo dedichiamo a parlare del ruolo che CAE ricopre a livello internazionale. Un’azienda 100% italiana che da 45 anni investe in innovazione per la creazione di un mondo più sicuro, puntando sempre sulla qualità, elemento imprescindibile per fornire sistemi robusti e affidabili, capaci di far fronte a eventi estremi garantendo percentuali di dati anche in emergenza maggiori del 99%.

CAE già da anni lavora anche all’estero, sia proponendo sistemi chiavi in mano, sia forniture di prodotti, tutti pensati per rispondere alle esigenze di apertura e interoperabilità. Sono 27 i Paesi che hanno scelto la tecnologia CAE e solo negli ultimi 3 anni sono di più di 600 le stazioni vendute all’estero. L’ambito principale rimane il monitoraggio idrometeorologico, ma non mancano sistemi agrometeorologici di cui si parlerà anche in questo numero, per il monitoraggio di frane, qualità dell’acqua, dighe, parchi solari o per l’allevamento delle cozze in mare, ecc.

Già da anni CAE lavora con successo in Vietnam, il suo secondo mercato, dove fino ad oggi ha installato un totale di 345 stazioni di monitoraggio automatico e sono in corso numerosi aggiornamenti con le ultime novità tecnologiche. Sempre a livello di sistemi, alcuni importanti progetti realizzati afferiscono alle reti idrometeorologiche di: Serbia, con circa 90 stazioni, Maldive, 30, e Sud America, 32 stazioni.

Mentre a livello di fornitura di prodotti sono moltissimi i Paesi che hanno deciso di puntare sulla qualità dei prodotti e delle soluzioni CAE. Grazie a una fitta rete di partner internazionali, CAE riesce a garantire la soddisfazione del cliente, sia che si tratti di piccole forniture, come quelle in Sierra Leone e Mozambico delle quali parleremo in questo numero, legate alla produzione di energia solare e al mondo agrometeorologico, sia che si tratti di grandi numeri come le 244 stazioni in Pakistan (per saperne di più clicca qui).

Il tema agrometeo che emerge dal caso in Sierra Leone - approfondito nel CAE Magazine n. 61 (per i dettagli clicca qui) - ritorna anche parlando di Kirghizistan, dove l’innovazione passa dai formati standard normati dal WMO. Dopo le prime 23 stazioni meteorologiche, altre 4 sono state installate per l’Agenzia Idrometeorologica (Kyrgyzhydromet) per l’estensione della Rete Agrometeorologica di osservazione nella Regione di Batken.

Chiudiamo sottolineando l’importanza di saper lavorare per garantire il corretto funzionamento dei prodotti anche in siti sottoposti a condizioni meteorologicamente estreme, ad elevate altitudini, con temperature molto rigide o al contrario molto elevate, in siti spesso impervi e logisticamente complessi da raggiungere come vette, viadotti, piattaforme off-shore, versanti di frana ecc. A questo riguardo non possiamo non citare il Tajikistan con il sistema di allertamento per il lago di Sarez a 3260 m sopra il livello del mare, raggiungibile solo in elicottero e in determinati periodi dell’anno (per saperne di più clicca qui)  e ovviamente delle installazioni sul K2, la montagna selvaggia, a quasi 5.000 m di quota, del quale parleremo sempre in questo numero.

Buona lettura.


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