Il saluto di CAE al Prof. Lucio Ubertini

È con grande dispiacere che ci uniamo al cordoglio per la scomparsa del Prof. Lucio Ubertini.
Il Professore è stato studioso di riconosciuto prestigio internazionale, ha rappresentato per decenni un punto di riferimento nel campo dell’ingegneria idraulica e della protezione idrogeologica.
CAE lo ricorda con affetto, in particolare in quanto, nei primi anni ’80, nel ruolo di Direttore dell’IRPI, l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR a Perugia, fu uno dei primi clienti per il quale fu realizzato un sistema completo: sensori, centralina e rete radio.
La fiducia che il Prof. Ubertini ha riposto nei 4 giovani ingegneri che da poco avevano creato CAE, ha contribuito in maniera determinante a fargli capire che stavano andando nella direzione giusta e che investire nel settore idro-meteorologico era la strada da seguire.
Nell’intervista rilasciata in occasione della prima uscita di questo CAE Magazine, ormai 10 anni fa, il prof Ubertini, raccontò come iniziò il rapporto con l’azienda: “…Giovani ingegneri di esperienze diverse, idraulici ed elettronici, si incontrarono su un problema tipicamente interdisciplinare e si intesero immediatamente. Ovvero il preannuncio della piena esigeva sia la conoscenza del fenomeno idraulico-idrogeologico sia la conoscenza del sistema informatico-elettronico del monitoraggio, acquisizione, trasmissione, immagazzinamento, elaborazione e, infine, disseminazione dell’informazione… iniziò un periodo non tanto da committente a consumatore, ma di stretta collaborazione al fine di realizzare un vero e proprio “prototipo”. In questo modo la ricerca affinò molto i prodotti fisico-matematici quali il preannuncio della piena e l’anticipo del preannuncio, nonché la capacità di intervenire sugli strumenti di misura man mano che questi miglioravano le loro prestazioni.”
Il Prof. Ubertini ha gentilmente partecipato anche alla redazione della biografia di Giancarlo Pedrini, di cui parliamo in questo numero, dove ha raccontato come individuò la CAE e quali erano le sue esigenze: “Volevo avviare una ricerca sul preannuncio delle piene, in modo da contenere il fenomeno delle inondazioni… Venni a sapere che c’erano dei giovani neolaureati che si stavano dando molto da fare per questo mestiere e che si stavano occupando del preannuncio delle piene nel bacino del fiume Reno, in Emilia-Romagna. Quindi provai a contattarli…La necessità di fondo era quella di trasformare in portata le misure delle precipitazioni rilevate su un territorio molto vasto, parliamo di svariate decine di chilometri quadrati, in un bacino idrografico come quello del Tevere …Cercavo qualcuno che mi aiutasse ad avere rapidamente le migliori informazioni possibili e a trasmetterle con tutte le varie accortezze a chi doveva occuparsi di avvertire la popolazione… Alla fine di quel primo incontro ebbi la sensazione che avrebbero potuto farcela.”
Anche grazie a questa preziosa e prestigiosa collaborazione, CAE ha potuto affinare e diffondere a livello nazionale prodotti come il tele-idrometro a ultrasuoni ULM15, la centralina SP100 e SP101 e il modulo di registrazione che all’epoca era composto da quattro EPROM, ossia memorie di sola lettura programmabili e cancellabili. Per dare un’idea, oggi la capacità di memoria la misuriamo in gigabyte, all’epoca questi dispositivi memorizzavano al massimo 256 dati, fu una svolta.
Ci fu poi occasione di collaborare anche durante l’alluvione in Valtellina del 1987 quando il Prof. Ubertini faceva parte della Commissione nazionale Grandi Rischi e CAE fu chiamata, in emergenza, per installare un sistema in pochi giorni.
Ricordare cosa ha rappresentato per CAE il Prof. Lucio Ubertini, ci porta ad essere grati per la fiducia che ha riposto nell’azienda, per aver avuto l’occasione di imparare dalla sua esperienza e di aver condiviso con lui una parte del percorso.
Oggi desideriamo esprimere la nostra vicinanza e le più sentite condoglianze alla famiglia.
Torna all'indice delle notizie