• Superare il lock-in: la rete idrometeorologica open della Regione Autonoma Valle d’Aosta
    CAE MAGAZINE n.63 - Aprile 2022
    Superare il lock-in: la rete idrometeorologica open della Regione Autonoma Valle d’Aosta

Superare il lock-in: la rete idrometeorologica open della Regione Autonoma Valle d’Aosta

La rete idrometeorologica della Regione Autonoma Valle d’Aosta è stata completamente rinnovata nel 2018/2019 con tecnologie aperte e di ultima generazione per rendere omogenee le 4 reti pre-esistenti, sia a livello di installazioni a campo che di centro operativo, e per garantire che, al termine del progetto, tutti i componenti del sistema potessero essere sostituiti, sia per manutenzione che per espansioni future, con componenti intercambiabili di altri costruttori, che ne implementino i medesimi protocolli standard e modalità di dialogo. Un progetto ambizioso, realizzato da CAE per la Regione Autonoma Valle d’Aosta, che ha delineato un orizzonte innovativo per l’intera Pubblica Amministrazione nazionale.

La rete oggi conta circa 100 installazioni, tra stazioni e ripetitori, di cui 28 sono stazioni installate sopra i 2000 m di altitudine. Lavorare in questi siti, anche complessi da raggiungere, richiede personale altamente qualificato e tecniche di lavoro specifiche per garantire la corretta manutenzione della strumentazione.

Le condizioni estreme e le temperature rigidissime, che raggiungono anche i -35°C, richiedono materiali robusti. Le tecnologie installate, come anticipato, si contraddistinguono inoltre per essere aperte e interoperabili, in particolare sono stati installati il datalogger Mhaster, con sistema operativo Linux, e la radio RCS UHF/IP che utilizza protocolli standard e aperti, come il CoAP, intercambiabili in qualsiasi momento con componenti di altri costruttori. Per leggere il case history completo clicca qui.

Tra i dati raccolti ci sono direzione e velocità del vento, temperatura, radiazione solare, pioggia, livello dei corsi d’acqua e della neve, un dato prezioso per la prevenzione delle valanghe, in ottica di gestione della risorsa idrica e per l’apporto idrico dato alle piene fluviali a valle. Infatti, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata a CAE Magazine Igor Chiambretti di AINEVA “la neve è prima di tutto una preziosa riserva di acqua che possiamo sfruttare nei mesi più aridi per bere, irrigare le coltivazioni ed allevare il bestiame o per produrre energia idroelettrica. Tale risorsa diventerà nel prossimo futuro sempre più strategica e vitale per le popolazioni dell’intero bacino del Mediterraneo e dell’Europa in base alla recente evoluzione del clima (qualunque ne sia l’origine). Diventerà quindi prioritario migliorare ulteriormente la qualità delle nostre previsioni e la capacità di stimare, correttamente, i quantitativi di neve accumulata al suolo permettendoci di meglio governare l’uso della sostanza più preziosa al mondo: l’acqua ed in special modo quella potabile.” (per l’intervista completa clicca qui).

Per ulteriori approfondimenti sul tema, in questo numero del CAE Magazine è disponibile l’intervista a Hervé Stevenin, del Centro Funzionale della Regione Autonoma Valle d’Aosta, che racconta com’è andato l’inverno appena concluso a livello di precipitazioni di acqua e neve nella Regione e, a fronte di questo, quali sono le prospettive in relazione alla disponibilità idrica per i mesi a venire.




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