• Priorità: prevenzione incendi
    CAE MAGAZINE n.56 - Settembre 2021
    Priorità: prevenzione incendi

Priorità: prevenzione incendi

Priorità: prevenzione incendi

È un’estate rovente quella che ci siamo appena lasciati alle spalle. In Italia gli incendi boschivi sono aumentati del 256% rispetto al 2020, un anno già terribile per l’intensità e la vastità delle aree colpite in tutto il mondo. Lo rileva il dossier pubblicato da Uncem (l'Unione nazionale Comuni Comunità Enti Montani) che stima a 1 miliardo di euro il costo tra spegnimento, bonifica e ricostruzione.

In Italia quattrocento sono stati gli incendi di grande dimensione, che hanno colpito cioè aree di oltre 30 ettari, 5.400 gli ettari bruciati in una settimana nel solo Aspromonte. Ma, oltre ai roghi scoppiati in Sardegna, Sicilia, Calabria, Molise, Abruzzo nel Parco della Majella e nella pineta Dannunziana di Pescara, ricordiamo ancora le immagini terribili provenienti dalla Turchia, dalla Grecia e dall’Algeria, con centinaia di morti e altre centinaia di feriti ed evacuati.

Siamo entrati di fatto nell’era del Pirocene. È così, infatti, che lo storico ambientale Stephen Pyne, definisce l’attuale “Era del Fuoco”, caratterizzata da vasti e numerosi incendi provocati dall’aggravamento del cambiamento climatico e quindi dall’attività antropica. Il fattore umano è innegabile. Se da un lato c’è la mano dell’uomo negli incendi di natura dolosa, dall’altra è, in ogni modo, di matrice antropica l’aumento dell’inquinamento e della temperatura terrestre. L’ultimo Rapporto Onu sui cambiamenti climatici pubblicato in agosto lo conferma in modo inequivocabile. Vanno limitate le emissioni di gas serra o sarà una catastrofe. 

E unitariamente alle necessarie misure di mitigazione del cambiamento climatico e quindi al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 e del Green Deal, è evidente che un piano sistemico di prevenzione è necessario per evitare altri morti e danni alla biodiversità e alle economie locali.

Fermare il dissesto idrogeologico: un’altra emergenza in cui CAE è coinvolta in prima linea nella riduzione del rischio con la sua tecnologia impiegata in molti progetti sia in Italia che all’estero. La manutenzione del territorio per prevenire il rischio idrogeologico è strettamente connessa alla gestione e protezione dei boschi. I boschi e le foreste svolgono una barriera naturale nei confronti di valanghe, caduta di massi e frane mitigandone l’effetto, ma i ripetuti incendi causano l’impoverimento e l’erosione del suolo.

Buona gestione dei boschi. Serve una buona cura dei boschi e della gestione dei percorsi da incendio. Che cosa significa? Non sempre il rimboschimento è utile nel contrastare gli incendi. Anzi. Come spiegano le linee guida del ministero dell’Ambiente: "la realizzazione di tracciati taglia fuoco, di torri di avvistamento, situazioni naturali di interruzione al fuoco quali prati o colture erbacee, aiutano a prevenire eventuali incendi". 

Formazione e sensibilizzazione della popolazione e dei volontari: rimane un percorso fondamentale da intraprendere e intensificare.

E proprio qualche settimana fa, il 2 settembre scorso, Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge per il contrasto dei roghi, con l'obiettivo di rafforzare le azioni di prevenzione degli incendi boschivi e migliorare le capacità di lotta attiva agli incendi. Vengono ridisegnate la governance della prevenzione incendi e vengono immesse nuove risorse finanziarie per potenziare la capacità operativa delle componenti statali impegnate nella lotta ai roghi, con specifiche previsioni a favore delle infrastrutture di isole minori e aree interne, si legge nella nota del Mipaaf.

In particolare, è previsto il potere sostitutivo delle Regioni nel caso in cui i Comuni non provvedano ad aggiornare il catasto dei terreni incendiati insieme al Piano Nazionale triennale di aggiornamento tecnologico delle azioni di prevenzione e lotta attiva agli incendi da parte della Protezione Civile. La PC svolgerà infatti un ruolo strategico di ricognizione e valutazione degli strumenti (tecnologie satellitari, di integrazione dei sistemi previsionali, di sorveglianza, monitoraggio e rilevamento dell’ambiente), dei mezzi aerei ad ala fissa, rotante o a pilotaggio remoto; mezzi terrestri e infine di formazione. 

Il decreto va nella giusta direzione e speriamo che le misure contenute riescano a contrastare e soprattutto a prevenire gli incendi. CAE continuerà a restare in prima linea mettendo a disposizione la sua tecnologia all’avanguardia e le sue risorse.

 

* Dati dal rapporto UNCEM: link.


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