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    CAE MAGAZINE n.23 - Giugno 2018
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Editoriale

Vogliamo aprire questo magazine con una storia a lieto fine: due persone, intrappolate nella propria auto dall’acqua di un sottopasso stradale allagato, salvate dall’intervento eroico della polizia. Le immagini arrivano da Ancona e hanno fatto il giro del web in poche ore. Ci ricordano di un pericolo che, purtroppo, è reale in molte strade del nostro paese. I temporali di fortissima intensità, che con crescente frequenza colpiscono le nostre città, trovano spesso un territorio vulnerabile e non sempre arrivano gli eroi, come in questo caso, a salvare i malcapitati (il video è disponibile a questo link).

Anche per stimolare ricerca e dibattito su questi temi alle Giornate dell’Idrologia, appena organizzate a Roma dalla Società Idrologica Italiana, è stata dedicata una sessione agli interventi di adattamento e mitigazione del rischio. I contributi non hanno riguardato soltanto la modellazione dei fenomeni o la progettazione di opere, ma anche soluzioni tecnologiche e altre misure non strutturali per la difesa del cittadino. Fra i relatori anche Guido Bernardi, che ha affrontato il tema dei sistemi di allerta locale, con un focus specifico sulle allerte automatiche per i sottopassi allagati e per altri scenari di rischio urbani. 

Telecomunicazioni ridondate, impiego di tecnologie aperte e interoperabili e indipendenza dall’alimentazione elettrica di rete sono solo alcuni degli accorgimenti tecnici che sono stati citati nella presentazione. Le considerazioni però, frutto dell’esperienza pluriennale dell’azienda in questo tipo di applicazioni, sono andate anche oltre agli aspetti prettamente tecnologici. Per esempio è emersa l’importanza di utilizzare segnali di allarme di facile codifica, come semafori rossi, sbarre automatiche o sirene. Si è parlato anche di Piani di Protezione Civile Comunali, citati più volte nel corso di diversi interventi, che dovrebbero essere aggiornati per tenere in considerazione l’esistenza di questi sistemi automatici durante le emergenze, oltre che definire in modo chiaro come questi debbano essere configurati, gestiti e manutenuti.

In chiusura del suo contributo, Bernardi ha poi ricordato come formazione del personale competente e informazione al cittadino sui rischi che incombono sul territorio, possano essere determinanti affinché questi rispondano con il comportamento adeguato al segnale di allerta. Comunicare adeguatamente un piano di protezione civile comunale è fondamentale affinché i sistemi di allerta siano davvero efficaci e aumentino la sicurezza del cittadino.

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