• Intervista a Paola Pagliara: le eccellenze della Protezione Civile, il monitoraggio meteoclimatico e il sistema It-alert
    CAE MAGAZINE n.81 - Dicembre 2023
    Intervista a Paola Pagliara: le eccellenze della Protezione Civile, il monitoraggio meteoclimatico e il sistema It-alert

Intervista a Paola Pagliara: le eccellenze della Protezione Civile, il monitoraggio meteoclimatico e il sistema It-alert

Intervista a Paola Pagliara: le eccellenze della Protezione Civile, il monitoraggio meteoclimatico e il sistema It-alert

16 novembre, Firenze | Paola Pagliara, Direttrice dell’Ufficio Attività tecnico-scientifiche per la previsione e prevenzione dei rischi del Dipartimento della Protezione Civile, interviene su CAE Magazine all’Earth Technology Expo di Firenze. Pagliara ci ha spiegato lo stato delle tecnologie di monitoraggio, allarme e allertamento in Italia, sottolineando le prospettive future delle innovazioni messe a punto negli ultimi tempi, come il sistema di messaggistica istantanea It-alert.

La crisi climatica sta causando eventi idrometeoclimatici sempre più frequenti ed estremi, mettendoci di fronte a nuove sfide sempre più complesse. Per questo motivo è imperativo limitare l’esposizione dei cittadini agli scenari di rischio, sfruttando sia le tecnologie di monitoraggio che le più recenti tecnologie di comunicazione, per garantire la sicurezza dei cittadini. 

Monitoraggio e tecnologia del monitoraggio in Italia, qual è lo stato dell’arte e quali sono le prospettive per i prossimi anni?
Il monitoraggio è uno degli elementi essenziali della fase di previsione e prevenzione per molti dei rischi naturali di cui ci occupiamo. In particolare, per i rischi meteo legati alla meteorologia in generale e alle precipitazioni, la tecnologia che ormai da parecchi anni utilizziamo è quella del radar meteorologico, che ci consente di seguire i fenomeni meteorologici in corso da terra, affiancati e supportati dalle misure al suolo delle reti di monitoraggio più classiche, come pluviometri, idrometri e altro. Entrambe queste infrastrutture a terra consentono di seguire i fenomeni meteorologici in corso di evento in tempo quasi reale, e consentono al sistema di protezione civile di mettere in atto le misure appropriate, anche ai fini di una possibilità di comunicazione quanto più tempestiva possibile ai cittadini. 

La prima fase di test di It-alert, il nuovo sistema di allarme pubblico italiano, si è conclusa da poco. Quali sono i prossimi passi? In quali casi verrà applicato il sistema It-alert?
Il sistema It-alert è un sistema di allarme pubblico che sostanzialmente comunica ai cittadini qualcosa che è temuto o in atto, quindi bisogna stare attenti a distinguerlo dal sistema di allertamento, che invece è connesso a una fase previsionale. It-alert è un sistema di messaggistica ai cittadini molto efficace, perché consente di comunicare in tempo reale un qualcosa che si teme che possa creare danni ai cittadini. Per quanto riguarda l’utilizzo, come Dipartimento di Protezione Civile lo abbiamo immaginato legato a fenomeni che per via della loro intensità e prevedibilità possono coinvolgere un gran numero di cittadini. I casi studio e i casi d’uso che abbiamo immaginato sono quindi legati innanzitutto a incidenti industriali e incidenti nucleari – questi ultimi riferiti agli impianti transfrontalieri, perché non sono presenti in Italia. Abbiamo poi immaginato altri casi d’uso per dei casi molto rari, come il possibile collasso delle grandi dighe; e infine per quegli eventi che nella loro estensione non determinano necessariamente gravi emergenze o catastrofi, ma che hanno dei tempi di comunicazione molto brevi, come nel caso di maremoti generati da sismi nel Mediterraneo, per i quali i tempi di preavviso sono nell’ordine di qualche minuto fino a un’ora. In questi casi i tempi di comunicazione sono tali che i canali di comunicazione ordinari non possono essere seguiti. Questo aspetto riguarda anche il caso delle precipitazioni intense, per il quale il sistema-Italia è già dotato di un sistema di allertamento, che consente di allertare i cittadini in tempi superiori alle 12/24 ore. In questi casi, il sistema di allertamento ha tempi tali che è possibile utilizzare i canali di comunicazioni più classici, sfruttati non solo dalle Regioni ma anche dai Comuni, come messaggistica sms, uso delle app e altro.
In corso d’evento, quindi, collegandosi alle reti di monitoraggio meteo-idro-pluvio di cui parlavamo prima, possiamo trovarci di fronte a dei casi in cui un evento si sta prefigurando con un’intensità tale da poter lasciar intendere impatti significativi, ma che possono essere visti soltanto tramite le reti di monitoraggio. Quindi, anche in questo caso, ci sono tempi molto brevi per comunicare ai cittadini: per questo motivo si sta studiando la possibilità di utilizzare It-alert anche in queste situazioni. E questa è una sfida tecnologica che mette insieme la tecnologia del monitoraggio delle reti con quella della comunicazione tramite cell broadcast, che è il sistema tecnologico che utilizza It-alert. Ed è una sfida complessa, perché ovviamente le due tecnologie devono riuscire a integrarsi per dare un messaggio utile. Per questa ragione, il caso d’uso delle precipitazioni intense è ancora in corso di approfondimento e di definizione dal punto di vista procedurale.

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