• Oltre trenta anni di esperienza e centinaia di installazioni in alta quota: l’impegno di CAE dalla conoscenza della neve alla mitigazione del rischio valanghe
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    Oltre trenta anni di esperienza e centinaia di installazioni in alta quota: l’impegno di CAE dalla conoscenza della neve alla mitigazione del rischio valanghe

Oltre trenta anni di esperienza e centinaia di installazioni in alta quota: l’impegno di CAE dalla conoscenza della neve alla mitigazione del rischio valanghe

febbraio 2018

CAE ha maturato un’esperienza di oltre trenta anni nell’ambito della nivometria, infatti le prime stazioni nivometeorologiche furono installate già dal 1984 per il Centro valanghe di Arabba.

Il monitoraggio nivometrico ha diverse sfaccettature e finalità, ma in generale unisce le principali misure meteorologiche al rilevamento di specifiche grandezze come l’altezza del manto nevoso al suolo, la temperatura a diverse altezze dal suolo e la quantità di precipitazione nevosa depositata al suolo.

I siti di solito vengono identificati dal cliente proprio in base alle finalità. Qualora l’obiettivo sia prevenire il rischio di valanghe, i siti vengono scelti in considerazione di eventi che si sono verificati in passato e devono essere rappresentativi di aree più o meno vaste, quindi non troppo soggetti ad accumulo o esposti a forti venti che potrebbero rendere la misura poco indicativa. Qualora invece la finalità sia gestire al meglio la viabilità in caso di neve, il sito viene individuato in base a criteri operativi al fine di indicare l’accumulo in determinate aree sensibili, anche se la misura nivometrica che se ne ricava non è la più corretta da un punto di vista scientifico.

Le installazioni vengono progettate ad hoc per rispondere alle più specifiche esigenze del cliente, come avvenuto ad esempio in Piemonte dove sono stati installati dei pali piattaforma, con dei ballatoi che permettono di avere la stazione e i sensori in un’area facilmente accessibile anche a seguito di abbondanti nevicate. Inoltre, al di là delle personalizzazioni richieste, i siti vengono naturalmente progettati seguendo le direttive del WMO.

Tipicamente le installazioni nivometriche realizzate da CAE, oltre alle classiche misure di temperatura, precipitazioni, direzione e velocità del vento, che forniscono parametri utili per comprendere l’andamento del manto nevoso e il suo accumularsi, prevedono:

Nivometro ULM30/N: misura il livello della neve che si è depositata al suolo (il principio è lo stesso dell’idrometro) e quindi l’unità di misura è il metro [m].

Palo termometrico: è un sensore equipaggiato con una serie di termometri equispaziati a diverse distanze (tipicamente 0 cm, 20 cm, 40 cm, 60 cm, 80 cm, 100 cm, 140 cm, 180 cm, 220 cm, 260 cm, 300 cm, 340 cm). La misura consente di misurare la temperatura della neve al suolo a diverse altezze e quindi di individuare gli strati dove la neve è a rischio scioglimento che potrebbero provocare degli scivolamenti. Permette di raccogliere informazioni utili a prevenire il rischio valanghe.

Sensori di misura del tempo presente che sono in grado di discriminare la tipologia di precipitazione che stanno osservando e quindi di dare una descrizione qualitativa del tipo di precipitazione (pioggia, neve, nebbia, rugiada etc).

Ogni sensore sul mercato che sia ritenuto utile in un sito specifico può poi essere integrato nella stazione automatica, per cui la flessibilità garantita al cliente è massima.

Ad oggi CAE ha installato ben 254 stazioni nivometriche. Molte di queste hanno richiesto un’installazione elitrasportata e si trovano ad altitudini elevate. Tra i siti dove è attiva la tecnologia fornita dall’azienda ricordiamo la stazione Passo Marinelli a 3050 mt o Passo del Moro a 2823 mt, stazioni appartenenti rispettivamente ad ARPA Lombardia e ARPA Piemonte. Quest’ultima è stata installata nel 1988 e nel maggio 2013 è arrivata a misurare fino a 432 cm di neve. La stazione Rifugio Gastaldi, di proprietà di ARPA Piemonte, si trova a 2672 mt e nel 2009 ha toccato i 466 cm di neve. La stazione Livinal Lunc (1837 mt), di proprietà della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia – Protezione Civile, il 6 febbraio 2014, è arrivata a misurare il massimo livello misurabile prima che il sensore venisse sepolto dalla neve: 5 metri e 60 cm.

Le soluzioni fornite in ambito nivometrico fino ad oggi sono state di supporto alla comprensione degli scenari in tempo reale, anche a scopo di emissione di bollettini, oppure all’analisi dei dati in tempo differito a fini climatologici, di progettazione di opere o di pianificazione del territorio. L’esperienza maturata da CAE su altri fenomeni naturali, unita alla robustezza e alla flessibilità delle tecnologie innovative sviluppate dall’azienda, lasciano però immaginare nuove applicazioni anche nel campo dei sistemi automatici di allertamento per valanghe. Questo tipo di applicazioni potrebbero essere molto utili negli scenari in cui il fenomeno mette a repentaglio infrastrutture viarie e abitazioni, oppure quando un’opera di contenimento non appaia come la soluzione definitiva al problema.

“Crediamo nel fatto che l’implementazione di sistemi, anche automatici, di allertamento sia un modo per rispondere alla nostra missione aziendale e fare innovazione per un mondo più sicuro” dichiara Guido Bernardi di CAE “per questo ci mettiamo a disposizione per studiare e sperimentare soluzioni innovative nell’ambito della prevenzione delle valanghe e siamo aperti ad applicazioni, anche sperimentali, con la Pubblica Amministrazione”.

 

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