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Lombardia: la nuova rete di telerilevamento regionale delle frane è "made in CAE"

dicembre 2015
Lombardia: la nuova rete di telerilevamento regionale delle frane è "made in CAE"

Sistemi evoluti, tecnologie interoperabili e telecomunicazioni ridondate: tre parole chiave che riassumono le caratteristiche peculiari dei sistemi di early warning per il monitoraggio delle frane e che CAE installerà su 18 movimenti franosi in Lombardia. 

"Siamo davvero soddisfatti e ci sentiamo in qualche modo dei pionieri, ci sono pochi esempi passati di progetti così completi e integrati per il monitoraggio in tempo reale di fenomeni franosi". Così Guido Bernardi, responsabile sviluppo nuovi mercati di CAE S.p.A., annuncia che l'Azienda ha vinto un'altra importante gara di appalto, questa volta indetta da ARPA Lombardia.

Si tratta di creare la più ampia rete di telerilevamento dei fenomeni franosi in Italia, capillare sull’intero territorio lombardo, impiegando tecnologie completamente interoperabili, in grado di integrare in modo innovativo strumentazioni esistenti e strumentazioni nuove. “Un lavoro impegnativo che CAE si appresta ad affrontare con il consueto entusiasmo e professionalità, contribuendo ad aumentare la sicurezza dei cittadini” ha aggiunto Guido Bernardi.

Oggetto del bando sono l'adeguamento tecnologico e il potenziamento delle reti di monitoraggio di ARPA operanti in 18 aree di dissesto presenti sul territorio regionale lombardo, che di fatto verranno messe in telerilevamento per la prima volta. Oltre a queste nuove implementazioni, il progetto include la manutenzione degli apparati di monitoraggio geotecnico già installati su altre 19 aree di frana e di 36 stazioni meteorologiche esistenti.

Insieme ai partner con cui si è associata per fornire una gamma ancora più estesa di competenze, CAE si occuperà del telerilevamento di sensori tradizionali di tipo geotecnico, come estensimetri, fessurimetri o inclinometri, talvolta accoppiandone le misure a sensori di tipo meteorologico come pluviometri, termometri e nivometri. Inoltre il progetto includerà misure da realizzare con apparecchiature di tipo topografico, come stazioni totali e ricevitori GPS in continuo. Grazie a tutta questa tecnologia in rete, gli operatori di ARPA Lombardia disporranno di informazioni complete, aggiornate ed affidabili per interpretare al meglio gli accadimenti in ognuna della aree di dissesto.

Le diverse installazioni a campo, oltre ad essere consultabili singolarmente in ogni momento, trasmettono a distanza i dati rilevati con un protocollo standard FTP, depositandoli su un server dell'Agenzia Regionale per la Prevenzione Ambientale.

"Punto di forza dei nostri sistemi di monitoraggio - spiega Guido Bernardi - è come sempre rappresentato dall'utilizzo massivo di telecomunicazioni ridondate per dialogo fra stazioni e centrale. In questo caso la scelta dell’ente appaltante ha favorito l’implementazione sia del GPRS sia di un back-up satellitare, entrambe tecnologie adatte a veicolare messaggi in standard FTP. Altro punto di forza della nostra offerta è l'utilizzo altrettanto massivo di reti wireless locali per gestione di reti di sensori geotecnici sui diversi corpi di frana, con notevole semplificazione delle operazioni di installazioni a campo e la conseguente efficienza per la pubblica amministrazione".

Per 11 aree fra quelle di nuova installazione, il raggruppamento temporaneo di imprese realizzerà una modellazione geotecnica del dissesto, con la definizione degli scenari di evento, delle zone potenzialmente interessate dall'evoluzione del fenomeno e di tre livelli di soglia a criticità crescente ai fini dell'allertamento.

"Il nostro - conclude Bernardi - è un progetto integrato, che unisce monitoraggio automatico geotecnico e meteorologico, con servizi di modellazione di alcune singole frane e monitoraggi anche manuali e con diverse tecnologie. L'intero lavoro durerà circa due anni e proseguirà per un periodo di manutenzione, ed è in fase di avvio proprio in questi giorni".