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Italia eccellente: sorgerà a Bologna il nuovo data centre del Centro meteo europeo

aprile 2017

L’Italia ci aveva dapprima sperato, poi ha cominciato a crederci più fermamente e alla fine, all’arrivo del verdetto si è entusiasmata al pari di una grande vittoria sul campo di calcio: sarà Bologna la sede del nuovo Data Centre del Centro meteo europeo ECMWF.

Il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Center Medium Weather Forecast - ECMWF), è un’organizzazione intergovernativa fondata nel 1975, sostenuta da 22 Stati membri europei e ha come finalità lo sviluppo dei metodi numerici per le previsioni meteorologiche a medio raggio, la preparazione per gli Stati membri delle previsioni meteo a medio raggio, la ricerca scientifica e tecnica per il miglioramento di queste previsioni e la raccolta, nel più grande archivio al mondo di dati numerici di previsione del tempo, dei dati meteorologici.

L’attuale Centro dati si trova in Inghilterra, a Reading, sito che, così com’è strutturato ora, non presenta le caratteristiche ottimali per l’ampliamento previsto dalla strategia 2025 dell’ECMWF. Il Centro meteo europeo, infatti, mira a un continuo miglioramento delle previsioni meteo. Per raggiungere questo obiettivo è necessario che i prossimi super computer del centro dati garantiscano una capacità di calcolo di 10 volte superiore a quella attuale: per questo occorrono, oltre a un ulteriore sviluppo delle tecnologie e dell'efficienza, anche processori aggiuntivi, che richiedono una significativa espansione dell'infrastruttura, cosa che non è fattibile nel sito attuale. Si è così reso necessario cercare una soluzione alternativa. Sette le città europee in lizza che hanno presentato progetti per ospitare e costruire il nuovo data centre: Exeter (Uk), Slough (Uk), Lussemburgo, Espoo (Finlandia), Akureyri (Islanda), Reading (UK), attuale sede del centro) e Bologna, per l’Italia.

Il governo italiano ha proposto di collocare il data centre dell'ECMWF presso il Tecnopolo di Bologna, un'area di proprietà della Regione Emilia-Romagna: al Centro dati verrebbe assegnata da subito un'area di 9 mila metri quadri, compresa la zona per i super computer al piano terra e per gli uffici. Una disponibilità di spazi che potrà essere ulteriormente ampliata, con altri 6 mila metri quadri e con la possibilità di ospitare altre attività di ricerca correlate.

Il progetto prevede la realizzazione di una sede moderna ed efficiente dal punto di vista energetico, in grado di ospitare i super computer dell'ECMWF e le relative attrezzature connesse, con infrastrutture logistiche di alto livello, in un ambiente scientifico innovativo correlato a una comunità di ricerca competitiva, stimolante e appassionante come quella bolognese. Bologna è anche il principale hub italiano di ricerca e conoscenza in materia di meteo e cambiamento climatico: in città infatti hanno sede i più importanti istituti di ricerca e le agenzie nel settore meteo e climatico (CMCC, CNR, ENEA) come anche la più rilevante Community europea per la ricerca e l'innovazione climatica (Istituto europeo di tecnologia – Climate-Kic). Dopo mesi di valutazione di tutti i progetti presentati, visite e sopralluoghi da parte della delegazione ECMWF, il primo marzo è arrivata la decisione finale: sarà Bologna la sede del nuovo data centre dell’ECMWF.

La notizia è stata accolta con commenti entusiastici a tutti i livelli istituzionali , dal Presidente del Consiglio Gentiloni, al ministro dell’istruzione Valeria Fedeli ("un grande successo della nostra comunità scientifica, una sfida per i tempi che verranno”), al presidente della Regione Stefano Bonaccini (“un risultato straordinario per tutti”), al sindaco della città Virginio Merola (“Bologna dimostra ancora una volta di essere un punto di riferimento per il nostro Paese e per l'Europa), e da tutti gli enti coinvolti e dall’intera comunità scientifica.

Ovviamente non possiamo che condividere questo entusiasmo, e seguiremo con interesse l’evolversi del progetto e la costruzione del nuovo Tecnopolo, che darà grande impulso alla città, nuovi spunti e soprattutto rappresenterà, per il nostro Paese, una pietra miliare nello sviluppo e nell’avvicinamento dello studio di una scienza affascinante, e poco conosciuta come quella delle meteorologia.

Patrizia Calzolari