Grecia: 22 siti di monitoraggio per la lotta antincendio
ottobre 2025
La crisi climatica gioca un ruolo fondamentale nell’aumento della diffusione degli incendi boschivi. Natura e vite umane sono sempre più in pericolo, per questo è indispensabile un’azione mirata volta all’individuazione automatica e precoce degli incendi, in modo da poter intervenire rapidamente e ridurre il più possibile i danni.
Nel 2025, fino ad oggi, sono stati bruciati 47.753 ettari di terreni e foreste in Grecia. Questi disastri non sono eventi isolati, ma parte di un ciclo che ha trasformato il tessuto stesso della vita quotidiana. In un Paese in cui le foreste sono intrecciate con l'identità locale e i mezzi di sussistenza, la distruzione dei paesaggi sembra significare la cancellazione della memoria stessa.
In questo contesto CAE, in collaborazione con Cardel, partner per il mercato greco, è stata chiamata ad operare per un importante consorzio di aziende locali per fornire un sistema automatico di rilevazione precoce degli incendi. Il Progetto è finanziato dall'Unione Europea – NextGeneration EU nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza "Grecia 2.0", per il Ministero della Crisi Climatica e della Protezione Civile.
Oggetto del contratto è la fornitura e installazione di un Sistema Informativo Integrato per la rilevazione e la lotta antincendio in 22 siti: 1 nella zona del Monte Athos e 21 nelle aree dei più importanti siti archeologici, monumenti storici del patrimonio culturale greco e aree di particolare bellezza naturalistica, tra cui l'Acropoli, Cnosso e Olimpia.
L'esecuzione del contratto contribuirà alla protezione dell'ambiente e ad aumentare la resilienza sociale ed economica. Come? Supportando e migliorando le capacità operative dei Vigili del Fuoco di fonte all’innesco di un incendio, nello specifico, attraverso il rilevamento precoce, l’allerta, gli indici di probabilità di innesco e la modellistica di propagazione del fronte di fiamma. Questo sistema permetterà alle Autorità di essere preparare e di rispondere in maniera immediata alle catastrofi naturali.
Il contratto prevede:
- fornitura e installazione di postazioni di rilevazione automatica degli incendi basati su termocamere;
- fornitura e installazione di stazioni per la misura dei principali parametri meteorologici utili per valutare la probabilità che si verifichi un incendio e, nel caso in cui si verifichi, funzionali a prevedere la direzione del fronte di propagazione;
- sistema di trasmissione ad alta capacità dei dati provenienti dalle postazioni di rilevamento verso il centro di controllo;
- Sistema Informativo Integrato in grado, tramite algoritmi specialistici, di rilevare gli incendi, limitando i falsi allarmi. Inoltre, il sistema consente di visualizzare e gestire dati e allarmi;
- software specialistico di modellistica per: generare mappe di rischio incendio, sulla base della vegetazione presente e delle condizioni ambientali; prevedere la propagazione del fronte di fiamma;
- servizi di formazione del personale e dei responsabili dei sistemi di rilevazione e lotta antincendio;
- manutenzione per tre anni con supporto tecnico immediato.
Il sistema sarà installato nel centro di coordinamento del Ministero per la Crisi Climatica e la Protezione Civile, nonché nella Centrale dei Vigili del Fuoco e avrà un’utilità nazionale, costituendo l’infrastruttura di base a supporto della prevenzione degli incendi.
Entrando nel dettaglio il sistema consentirà di:
- gestire e controllare il fuoco da remoto fino a grandi distanze, anche di notte, grazie a termocamere;
- rilevare in tempo reale eventuali inneschi d’incendio;
- allertare precocemente i soggetti preposti all’intervento;
- ridurre i tempi di intervento e i conseguenti danni connessi allo sviluppo dell’incendio;
- fornire informazioni di supporto a chi interviene per lo spegnimento, consentendo di valutare l’evoluzione dell’incendio e le aree di prossimità potenzialmente coinvolte;
- emanare delle misure di sicurezza per la popolazione.
“Si tratta di un progetto che ci riempie di orgoglio” dichiara Guido Bernardi, Presidente di CAE, “non solo perché ci offre la possibilità di realizzare in pieno la nostra missione aziendale: migliorando la difesa di importantissimi siti archeologici e di scenari naturali unici, ma anche perché questa collaborazione internazionale, la prima così rilevante in un Paese europeo, è il riconoscimento delle competenze e delle tecnologie su cui abbiamo investito negli ultimi anni”.
Per saperne di più sul tipico funzionamento del sistema guarda il video di quanto già realizzato in Puglia: clicca qui.
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