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    18 nuove stazioni per la Rete Agrometeorologica Nazionale (RAN)

18 nuove stazioni per la Rete Agrometeorologica Nazionale (RAN)

febbraio 2023

CAE, aggiudicataria della gara bandita dal CREA, relativa all’accordo quadro quadriennale per la fornitura chiavi in mano e manutenzione di 39 stazioni, dislocate su tutto il territorio nazionale, per l’acquisizione dei dati necessari alla ricostruzione degli eventi meteorologici (temperatura, precipitazione, umidità relativa, ecc.) della Rete Agrometeorologica Nazionale (RAN), ha firmato a fine Dicembre 2022 il secondo contratto esecutivo.

L’oggetto di tale contratto riguarda la fornitura chiavi in mano e la manutenzione di ulteriori 18 stazioni meteo, che sostituiranno altrettante centraline, attualmente non funzionanti, della Rete Agrometeorologica Nazionale e che andranno ad affiancarsi alle 12 previste dal primo contratto esecutivo stipulato a inizio 2022 (per saperne di più clicca qui) di cui oltre la metà sono già attive e funzionanti. Inoltre, è già stata completata la fornitura della piattaforma software su macchina virtuale per l’acquisizione, la visualizzazione e la gestione dei dati provenienti dalla rete, facendo in modo che questi dati siano disponibili anche sulla piattaforma Azure IoT di Microsoft.

Vogliamo dedicare qualche riga alla prima stazione ad essere stata aggiornata nell’ambito del primo contratto, in quanto riconosciuta dal WMO (World Meteorological Organization) come stazione centenaria, ubicata presso Collegio Romano, sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Si tratta di un sito molto suggestivo, in pieno centro a Roma, collocato su torre Calandrelli, fatta costruire da Giuseppe Calandrelli, sacerdote dell’Ordine secolare, astronomo e matematico, per le osservazioni. La stazione registra i dati dal 1787, fornendo una delle serie meteorologiche più antiche del mondo. Da qui, dichiara Stefano Vaccari, Direttore Generale CREA, nel XIX secolo, sono state fatte le prime previsioni meteo intese come servizio sistematico di previsione e preavviso delle tempeste, dal gesuita Angelo Secchi.

Tornando a parlare della rete di monitoraggio nel suo complesso, le stazioni sono dislocate sull’intero territorio nazionale, e saranno aggiornate con nuovissime tecnologie CAE, alimentate a batteria ricaricate da pannello solare, dotate di datalogger Compact e di nuovi sensori quali: radiometro, termoigrometro THS, bagnatura fogliare, gruppo anemometrico, pluviometro riscaldato PG2R, barometro, termometri per la temperatura superficiale e del suolo. Attraverso il modem UMTS/GPRS, di cui saranno dotate le stazioni, i dati rilevati verranno inviati alla centrale del CREA a Roma, su cloud, da dove si potrà effettuare il monitoraggio in continuo e in real-time, oltre a consentire la configurazione delle stazioni, la gestione degli allarmi e la validazione dei dati. Non solo fornitura, ma anche servizi, le stazioni verranno manutenute grazie a un servizio di manutenzione preventiva e correttiva, corredato da telemanutenzione e teleassistenza, oltre alla reperibilità H24.

Le grandezze agrometeorologiche rilevate dalle stazioni della RAN saranno utilizzate per la ricostruzione degli eventi meteorologici (temperatura, precipitazione, umidità relativa, ecc.) e il monitoraggio della stagione agraria. I dati rilevati verranno acquisiti con cadenza oraria e sottoposti a sistematici controlli di correttezza e consistenza fisica, nonché meteoclimatica, prima dell’archiviazione nel cloud del CREA e successivamente nella Banca Dati Agrometeorologica Nazionale (BDAN) del Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN).


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