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    CAE MAGAZINE n.73 - Marzo 2023
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Editoriale

È iniziata la primavera e la scarsità delle precipitazioni dell’inverno appena trascorso non fanno ben sperare. In questo periodo storico, nel quale la gestione degli invasi e dei volumi disponibili è divenuta cruciale sia per scopi idropotabili che per scopi irrigui, torniamo a parlare di buone pratiche per il monitoraggio e la gestione della risorsa idrica. La scarsità di risorsa idrica vissuta nell’estate 2022 sembra diventare un problema col quale il nostro Paese dovrà fare sempre più spesso i conti.
 
Nel luglio 2022 il Post aveva raccontato le buone pratiche della Sardegna, dove la siccità è un problema storico che la popolazione affronta da secoli, per questo negli ultimi 100 anni sono state trovate diverse soluzioni per limitarlo come la costruzione di decine di dighe per creare bacini artificiali dove conservare l’acqua in vista dei periodi più critici. Ad oggi in Sardegna ci sono 37 dighe che creano bacini artificiali per un totale di 1,8 miliardi di metri cubi di acqua, 200 chilometri di canali e 50 impianti di pompaggio. Paolo Botti, Direttore del Servizio tutela e gestione delle risorse idriche, vigilanza sui servizi idrici e gestione della siccità dell’autorità di bacino aveva dichiarato: “Avere portato il controllo in una sola Autorità ci ha consentito di rendere la gestione molto più efficiente. Da quando è possibile osservare la situazione in tempo reale in tutta la Regione, e nel caso intervenire, non ci sono stati più problemi legati all’utilizzo dell’acqua potabile, sempre assicurata in tutta la Regione. Anche gli agricoltori non hanno avuto restrizioni, ad eccezione di alcuni tagli fatti nelle zone a Nord della regione nel 2017, ma senza grossi problemi». Per saperne di più clicca qui.
 
In questo numero diamo anche noi risalto a due buone pratiche della Regione Sardegna: gli investimenti per il monitoraggio della qualità dell’acqua in 18 dei suddetti bacini artificiali ed il potenziamento della rete di monitoraggio dedicata alle attività di prevenzione, previsione e gestione degli eventi meteoclimatici estremi.
 
Ci spostiamo poi in Sicilia, dove CAE si è aggiudicata la gara voluta dal Servizio Dighe regionale per l’implementazione del sistema di rilevamento idrologico in telemisura dei bacini San Leonardo, Jato e Scanzano. Un sistema automatico importante per fronteggiare l’emergenza idrica in Sicilia, previsto a integrazione della rete di monitoraggio regionale esistente, afferente al Centro Funzionale Decentrato- IDRO, implementata dal Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana (DRPC). Gli interventi in progetto sono stati definiti sulla base dell'esigenza di valutare in tempo reale la consistenza degli afflussi e conseguenti deflussi, allo scopo di migliorare l'efficacia del controllo, anche nell'ottica delle logiche di gestione delle piene e dei fenomeni di interrimento dei serbatoi.
 
Il numero si chiude annunciando il convegno: “Progettazione e monitoraggio del dissesto idrogeologico”, organizzato da Regione Piemonte, FIOPA, Ordine degli Ingegneri della Provincia di Torino e Ordine dei Geologi Piemonte, che si terrà mercoledì 12 aprile a Torino, presso la Sala Trasparenza della Regione Piemonte.
 
Buona lettura.




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