Buone pratiche per la riduzione del rischio

A metà di un inverno con temperature più elevate della media, è finalmente arrivata la neve anche sull’Appennino, ma non siamo al riparo dalla siccità, l’Osservatorio delle Risorse Idriche di ANBI mostra dati preoccupanti al centro-nord. Le nuove precipitazioni hanno dato respiro dal punto di vista della siccità, ma il rischio di dissesto idrogeologico è alto.

In questo numero di CAE Magazine approfondiremo alcune buone pratiche per ridurre il rischio ambientale da svariati punti di vista: la produzione di informazioni utili tramite l’utilizzo di tecnologie innovative, l’integrazione di queste informazioni con quelle fornite da una cittadinanza attiva, la condivisione e la promozione della conoscenza, in modo che tutti siano preparati sui comportamenti da seguire in caso di emergenza.

Oltre alle tradizionali reti di monitoraggio e allertamento utili aricevere dati in tempo reale in relazione agli eventi che possono influenzare il territorio e alterarlo, parleremo dell’importanza dei rilievi topografici e delle misure di portata che consentono di costruire scale di deflusso e tarare modelli idraulici previsionali. Tutte queste soluzioni sono state richieste dal Distretto delle Alpi Orientali nell’ambito del progetto relativo alla creazione dell’Osservatorio dei Cittadini per il bacino del fiume Tagliamento che nel suo complesso prevede: l'utilizzo di sensori che potranno essere utilizzati direttamente anche dalla popolazione; lo sfruttamento dell'intelligenza collettiva dei cittadini e la loro formazione.

Per quanto riguarda la divulgazione e la formazione, diamo spazio al progetto “Futuri Cittadini Responsabili 2.0” un cammino educativo per sensibilizzare i cittadini, a partire dai bambini nelle scuole, a una maggiore responsabilità verso le questioni ambientali e il buon governo del territorio. In particolare, il percorso CON.I.RI. - CONvivere con I RIschi naturali, si concentrerà sui temi: prevenzione e mitigazione del rischio sismico e idrogeologico. CAE sostiene il progetto complessivo, presentato da AssoCEA Messina APS, Centro Educazione Ambientale, in collaborazione con Città Metropolitana di Messina, INGV, IRSSAT e CNR IRIB.

Buona lettura.


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