Editoriale
La notte dell’11 agosto ci ha lasciati l’ing. Franco Bertolani, per tutti noi più semplicemente Franco. Uno dei soci fondatori di CAE e ancora oggi membro del consiglio di amministrazione, ha contribuito a trasformare la piccola start-up del 1977 nella realtà di oggi. Da sempre punto di riferimento per dedizione, acume tecnico e umanità, fino all’ultimo è stato presente in azienda affiancandoci nelle attività dirigenziali, delegate da alcuni anni, con quella sicurezza che solo una lunga esperienza come la sua poteva dispensare.
Sicuramente dobbiamo a Franco alcune delle prime innovazioni che hanno permesso a CAE di diventare in breve tempo l’azienda leader di settore.
L’innovazione per eccellenza è stata l’utilizzo della tecnologia ad ultrasuoni, messa a punto nel 1981, che ha permesso la diffusione su scala nazionale di una nuova tipologia di sensori idrometrici. Il fatto che non dovessero essere immersi in acqua per eseguire la misura, a differenza di quanto richiesto dalla tecnologia standard dell’epoca, li rese particolarmente robusti e affidabili decretandone il successo.
Un ulteriore progetto che ha contribuito all’affermazione dell’azienda e dei sui standard qualitativi è certamente la creazione della stazione automatica SP200 nel 1987. Stazione semplice da usare, da espandere e manutenere con uno standard di affidabilità e di funzionamento ai vertici della categoria. L’enorme successo di questa stazione è dimostrato dalle migliaia di pezzi venduti fino al 2000, di cui molti ancora oggi in funzione.
Grazie Franco per quanto hai fatto, la CAE tutta si stringe in un affettuoso saluto con l’impegno di mantenere vivi la determinazione e i valori che ci hai trasmesso.
CAE