• 500 milioni del PNRR per la prevenzione
    CAE MAGAZINE n.69 - Novembre 2022
    500 milioni del PNRR per la prevenzione

500 milioni del PNRR per la prevenzione

Sono morte otto persone nella frana che all’alba di sabato ha colpito Casamicciola Terme, nel nord dell’isola di Ischia. La frana ha causato una violenta colata di fango e massi che ha distrutto o gravemente danneggiato molti edifici e che è arrivata fino al mare. Ad oggi sono 230 gli sfollati. La frana è stata causata da un forte nubifragio: secondo le stime del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), tra la mezzanotte e le 6 del mattino di sabato sono caduti intorno a Casamicciola 126 millimetri di pioggia: per la zona è il valore più alto degli ultimi vent’anni, cioè da quando a Ischia ci sono i pluviometri che lo registrano. La pioggia ha fatto staccare una grossa porzione di terreno in altura che è arrivata fino al paese.

Nei giorni precedenti questo evento drammatico, il 22 e 23 novembre, un'altra buona parte di Italia è stata interessata da eventi estremi di pioggia, vento, mareggiate e maree, tali da creare disagi, danni e, purtroppo, anche vittime. Campania, Abruzzo, Sardegna e diverse aree del nord-est della penisola hanno fronteggiato allagamenti, piccoli straripamenti, danni da fulminazione e caduta alberi. Il Mose ha evitato che l’82% della città storica andasse sotto il livello dell’acqua. Appena al di fuori dell’opera è stato registrato il 3° valore più alto di sempre (173 cm), il terzo per gravità dopo le maree del 4 novembre 1966 (194) e del 12 novembre 2019 (187). Fonti di ARPAE fanno sapere che in Emilia-Romagna il mareografo a Porto Garibaldi ha registrato 145 cm, il valore più alto da quando il sensore è operativo (2009).

Parte di tutto questo è stato previsto per tempo, consentendo alle autorità di Protezione Civile di emettere bollettini di allerta rossa e arancione, così da attivare le procedure di sicurezza e, ove possibile, limitare i danni. Il monitoraggio realizzato dai Centri Funzionali Regionali e dagli altri Enti preposti è risultato ancora una volta essenziale per conoscere l’evoluzione dei fenomeni, migliorare le previsioni e la gestione in corso di evento, un’attività fondamentale, seppur non l'unica necessaria, per prevenire i disastri causati dagli eventi estremi. Da questo punto di vista il nostro Paese può vantare un “Sistema di Allertamento Nazionale” fra le eccellenze riconosciute a livello internazionale. Un sistema già efficace, sul quale, tuttavia, l’estremizzazione degli eventi meteorologici indotta dal cambiamento del clima e l’aumento del rischio derivante dall’uso “poco avveduto” del territorio impongono di investire. Deve servire anche a questo l’investimento 1.1 della Misura 2, Componente 4, del PNRR. L’obiettivo generale dichiarato è la realizzazione di un sistema integrato di monitoraggio e previsione per l’individuazione dei rischi idrogeologici. Il sistema di monitoraggio dovrà coprire almeno il 90% del territorio delle regioni meridionali e dovrà essere operativo e utilizzabile entro il terzo trimestre del 2024.

Gli aggiornamenti continui da parte del sito web del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica fanno intravedere un percorso vivo e attivo, che va dalla progettazione alla possibile realizzazione nel giro di pochi mesi. Sono coinvolti numerosi attori di livello nazionale oltre al Ministero stesso: Dipartimento di Protezione Civile, ISPRA, Agenzia Italia Meteo, CREA, ENEA e tanti altri. Sono già stati dichiarati i tavoli tecnici che si stanno occupando di organizzare le informazioni, raccogliendo le esigenze dal territorio, in merito ai diversi verticali sui quali il sistema ambisce di avere un impatto positivo: monitoraggio instabilità idrogeologica, agricoltura di precisione, inquinamento marino e costiero, illeciti ambientali, gestione delle emergenze ed incendi boschivi.

Con una dotazione complessiva di 500 milioni di euro, crediamo che questa sia una occasione unica e irripetibile di crescita del Paese, con particolare riferimento alla mitigazione dei rischi naturali e non solo. Come già ricordavamo a dicembre 2021, riteniamo fondamentale per il successo di questa iniziativa che la progettazione di questo nuovo sistema tenga conto di cosa stanno attualmente facendo gli Enti regionali preposti a tali monitoraggi dalla legge, delle loro esigenze e quindi della integrazione con le tecnologie e procedure esistenti. Sarà cruciale trovare il supporto delle Autorità e degli uffici competenti del territorio, siano essi regionali o comunali. Occorrerà avere chiaro con congruo anticipo chi e con quali risorse, in futuro, si occuperà della manutenzione e della gestione di tali tecnologie anche dopo la fine del PNRR.

CAE è vicina a tutte le persone colpite e ai soccorritori che stanno lavorando incessantemente.


Torna all'indice delle notizie