• Regione Abruzzo: la parola alla Protezione Civile
    CAE MAGAZINE n.65 - Giugno 2022
    Regione Abruzzo: la parola alla Protezione Civile

Regione Abruzzo: la parola alla Protezione Civile

Regione Abruzzo: la parola alla Protezione Civile

L'Agenzia di Protezione Civile in Abruzzo sta vivendo una fase di transizione partita con la Legge Regionale 20 dicembre 2019 n.46 (testo integrale) che ne ha sancito l'autonomia, le novità apportate nel sistema regionale di protezione civile le riassume il Direttore stesso, Mauro Casinghini, a margine del convegno "Trent'annni dopo l'alluvione del fiume Pescara": "Di nuovo c'è che, da quando è stata sancita l’autonomia dell’Agenzia, stiamo creando tutti i presupposti necessari per realizzare questa autonomia organizzativa, gestionale e finanziaria. Un passaggio complesso, non semplice, che però porterà enormi vantaggi al servizio regionale di protezione civile soprattutto in termini di efficienza".

Le conseguenze in termini pratici fanno sì che l'Agenzia di Protezione Civile abruzzese sia più libera, prosegue Casinghini: "La Protezione Civile si contraddistingue per avere esigenze che non possono essere legate alla burocrazia classica. Questo vale sia per la Regione che per i Comuni. I Sindaci sono Autorità di Protezione Civile, a loro è deputata la prima risposta. In questo senso la decisione politica della Giunta del Presidente Marco Marsilio e quella del Consiglio Regionale, di dotare la Regione Abruzzo di un'Agenzia con queste caratteristiche, soprattutto considerando il prezzo enorme che ha pagato questa terra nel passato, è significativa per noi che gestiamo il servizio regionale, ma soprattutto per i cittadini". Tutto questo garantisce una "maggiore rapidità nei movimenti, significa lavorare soprattutto in prevenzione e in previsione in maniera più agile, veloce, snella, svincolati dalle burocrazie ordinarie e quindi certamente con un efficienza superiore" prosegue Casinghini.

La riflessione sul "Sisma"
Il riferimento del Direttore dell'Agenzia Protezione Civile Abruzzo è chiaramente al sisma che nel 2009 ha colpito L'Aquila. "Sicuramente i drammi consistenti che ha vissuto l'Abruzzo hanno rappresentato un motivo di riflessione molto importante, non l'unico, infatti la Protezione Civile a livello nazionale è un sistema che negli ultimi 30 anni ha conosciuto uno sviluppo esponenziale. Tuttavia, è importante che un’amministrazione regionale orientata a sviluppare la tematica di protezione civile, sia consapevole che, contemporaneamente, va sviluppata anche l’amministrazione che la sottende diversamente andremmo a due velocità non compatibili l’una con l’altra.”

Un punto di vista confermato anche da Silvio Liberatore, Dirigente del Servizio Emergenze e Centro Funzionale dell'Agenzia Protezione Civile Abruzzo: "Dopo il terremoto c'è stato uno sviluppo molto importante dal punto di vista sia del personale, perchè siamo passati da poche a circa 70 unità, e siamo riusciti a trasformare la struttura dipartimentale-regionale abbastanza farraginosa a un'Agenzia Regionale di Protezione Civile con una sua autonomia gestionale e finanziaria, quindi molto più agile, soprattutto in emergenza, nella possibilità di movimento, ma soprattutto in termini di spesa. La spesa non passa più dal bilancio regionale, ma avendo un bilancio autonomo è una spesa diretta quindi abbiamo una sorta di contabilità speciale che ci velocizza moltissimo. È stato fatto un passo avanti anche dal punto di vista di mezzi e materiali e siamo arrivati ad avere un capannone per la rimessa di tutti i mezzi che in totale sono più di 100". Prima del sisma 2009 le priorità della Protezione Civile Regionale erano altre, spiega Liberatore: "Prima del terremoto dell’L'Aquila la Protezione Civile regionale era principalmente impegnata negli incendi boschivi; era l'attività principale su cui gravava tutto l'impegno del sistema regionale. Dopo il terremoto 2009 la struttura è diventata multirischio, siamo cresciuti e oltre al sisma del 2016 abbiamo avuto valanghe, incendi, disalimentazioni elettriche in tutta la Regione e nevicate secolari; poi è arrivata la pandemia, insomma un po' tutti i tipi di emergenze. E per forza di cosa siamo dovuti crescere".

Progetti futuri
Una volta avviata la nuova Agenzia sono arrivate due emergenze da gestire come quella pandemica e l'emergenza in Ucraina. Ma il Direttore Casinghini si è posto anche altri obiettivi per il futuro: "Stiamo rispondendo a una serie di emergenze infinite che ci consentono ancora poco di concentrarci sugli sviluppi futuri, come la pandemia e l'emergenza Ucraina, però sappiamo perfettamente che dobbiamo essere pronti a qualsiasi evenienza. Non possiamo fermarci per emergenze in corso, ma dobbiamo andare avanti. Dobbiamo sviluppare meglio il sistema di previsione, dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione e sull'educazione, dobbiamo lavorare sulla capacità di risposta, quindi sul volontariato, sulla qualificazione dei volontari e sull'equipaggiamento del volontariato. Dobbiamo lavorare sulla prevenzione degli incendi boschivi, un'altra piaga ricorrente in questa Regione, ed efficientare anche le fasi di intervento quando l’evento in corso.".

A cura di Claudia Balbi


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