• Intervista a Carlo Cacciamani: ultime news da ItaliaMeteo
    CAE MAGAZINE n.65 - Giugno 2022
    Intervista a Carlo Cacciamani: ultime news da ItaliaMeteo

Intervista a Carlo Cacciamani: ultime news da ItaliaMeteo

Intervista a Carlo Cacciamani: ultime news da ItaliaMeteo

CAE Magazine ha intervistato Carlo Cacciamani, neo Direttore dell'Agenzia ItaliaMeteo, presente in veste di relatore al convegno “Trent'anni dopo l'alluvione del fiume Pescara”. L'evento, sponsorizzato da CAE, e organizzato dall'Agenzia Regionale di Protezione Civile, dal Comune di Pescara e dall'Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, ha voluto ricordare il tragico avvenimento avvenuto a Pescara nel 1992 e rilanciare il tema della ricerca nel campo del monitoraggio e della previsione di eventi climatici disastrosi. L'iniziativa si è svolta il 6 maggio scorso all'Auditorium Flaiano sul lungomare della città.

Quali novità ci sono per la neonata Agenzia Italia Meteo?
"Sto per chiudere il percorso che mi porterà alla contrattualizzazione, ho già iniziato molte attività in maniera informale e quindi appena possibile cominceremo le attività e l'acquisizione di personale. È un percorso difficile perché c'è da costruire tutto dall'inizio".

Quale sarà la sede?
"La sede definitiva sarà al tecnopolo, come previsto dalla Legge 7 del 2019 della regione Emilia-Romagna, ma in attesa di entrarci dovremo appoggiarci a una sede provvisoria che la Regione potrà mettere a disposizione fino alla chiusura dei cantieri del tecnopolo. In via non ufficiale, la sede dovrebbe coincidere con quella della Regione, in via Aldo Moro".

Oggi siamo a un evento dedicato all'alluvione di Pescara, lei come l'ha vissuto?
"Nel 1992 facevo il meteorologo, ho iniziato a occuparmi più da vicino anche di Protezione Civile negli anni successivi, dal 1998-99. Mi ricordo l'evento, ma ero all'inizio della mia attività. Ricordo che ci fu una grossa uscita mediatica dell'alluvione e che poi, con gli eventi idrometeorologici estremi che capitarono negli anni successivi, come Sarno e Soverato, il Sistema di Protezione Civile Nazionale si è sviluppato ulteriormente. Da lì abbiamo avuto un miglioramento della rete di monitoraggio, la costruzione della rete radar nazionale e successivamente dal 2000 è nata la rete dei Centri Funzionali con la direttiva del 27 febbraio 2004. Quindi è stato un decennio, quello che va dalla metà degli anni Novanta fino al 2005/2006, in cui si è costruito questo primo supporto forte di sistema di protezione civile che opera nella prevenzione del rischio".

Qual è la chiave per cui non accadano più eventi del genere?
"La chiave è nel sistema di allertamento che permette la riduzione del rischio residuo, cioè quello che resta da gestire dopo che si è operato per arginarlo in modo strutturale attraverso le opere, le infrastrutture, come la costruzione di casse di espansione, il potenziamento e il controllo delle arginature, tutte quelle attività che in genere avvengono nel tempo differito che servono per ridurre drasticamente il rischio. Rimane una parte di rischio residuo che deve essere gestito attraverso il sistema di allertamento che si basa sul monitoraggio e sulla previsione meteorologica, in prima battuta, e sulla valutazione degli effetti sul territorio, che sono la caratteristica del sistema di allertamento nazionale, che si basa sulla valutazione del rischio e cioè di ciò che può succedere al suolo a fronte di un evento pericoloso di natura ambientale".

ItaliaMeteo che ruolo avrà in futuro in questo campo?
"L'Agenzia dovrà mettere ordine all'attuale sistema degli Enti “meteo” che in Italia è distribuito: abbiamo strutture centrali, altre che operano a livello delle Regioni, Istituti di Ricerca che però talvolta svolgono anche attività operative, realtà che necessitano di coordinamento. L’Agenzia dovrà definire degli standard, una policy dei dati unica e altre cose di questo tipo. Di certo in casi come questo (l'alluvione del fiume Pescara ndr.) ItaliaMeteo non sostituisce la Protezione Civile, si tratta infatti di una struttura meteorologica nazionale che si affianca al Servizio Meteo dell'Aeronautica, avrà un focus maggiore a supporto della difesa del Paese, si occuperà di dare ulteriore sostegno ai diversi settori di attività e sarà uno strumento di coordinamento per definire degli standard che oggi sono un po' carenti nel nostro Paese".


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