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    CAE MAGAZINE n.65 - Giugno 2022
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Il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, stanzia più di 15 miliardi per la messa in sicurezza del territorio, di questi 2,49 miliardi verranno investiti per la lotta al rischio idrico e idrogeologico.

Secondo i dati emersi da una ricerca del Centro Studi Enti Locali (CSEL), per Adnkronos, basata su dati del Dipartimento della Protezione Civile, la Regione che è riuscita ad ottenere il maggior numero di risorse, tra nuovi progetti e quelli già in corso, è la Lombardia, con poco meno di 138 milioni (11% del totale). Seguono Toscana, Emilia-Romagna e Sicilia, con progetti, nell’ordine, per un totale di 104,1, 100,4 e 99,3 milioni. A seguire ci sono il Veneto e la Sardegna, con 84,3 e 80 milioni, il Lazio con 76,5 e il Piemonte con 63,4. Proseguendo, troviamo la Calabria, con progetti per 58,1 milioni, il Trentino-Alto Adige (52,1), l’Abruzzo (53,7), la Puglia (50,6), la Campania (50,2), il Friuli-Venezia Giulia (37,6), la Basilicata (33,5), le Marche (32,3) e la Liguria, con 31,6 milioni. Chiudono la classifica degli investimenti l’Umbria, il Molise e la Valle d’Aosta che hanno avuto progetti approvati, nell’ordine, per 22,7, 20,5 e 10,4 milioni.

È pari a 1,2 miliardi invece la cifra che secondo la Missione 2 componente 4 del PNRR verrà impiegata nelle aree che sono state colpite da calamità naturali e dovranno essere utilizzate per ripristinare le infrastrutture danneggiate e ridurre il rischio residuo sulla base di piani di investimento elaborati a livello locale e approvati dal Dipartimento della Protezione Civile entro la fine del 2021.

Un terzo della somma è stato destinato a progetti già avviati, tra i quali sono compresi gli interventi già programmati per emergenze pregresse che rientrano nei piani, predisposti dai commissari responsabili in ordinario regionali, approvati dal Dipartimento della Protezione Civile dal 1° febbraio 2020. Gli altri 800 milioni saranno investiti per la realizzazione di nuovi progetti per la riduzione del rischio alluvione e idrogeologico, un modo per riportare le zone colpite da catastrofi naturali alle condizioni precedenti e per garantirne la resilienza.

Questi progetti dovranno essere completati entro il 31 dicembre 2025 altrimenti i fondi comunitari decadranno.


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