• “Trent'anni dopo l'alluvione del fiume Pescara”: cosa abbiamo imparato?
    CAE MAGAZINE n.64 - Maggio 2022
    “Trent'anni dopo l'alluvione del fiume Pescara”: cosa abbiamo imparato?

“Trent'anni dopo l'alluvione del fiume Pescara”: cosa abbiamo imparato?

Cosa abbiamo imparato dalle alluvioni del passato? “Trent'anni dopo l'alluvione del fiume Pescara” è il convegno organizzato dall'Agenzia Regionale di Protezione Civile, dal Comune di Pescara e dall'Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, attraverso il quale la città di Pescara ha ricordato quei giorni tragici e rilanciato la ricerca nel campo del monitoraggio e della previsione di eventi climatici disastrosi come quello del 1992. L'iniziativa, sponsorizzata da CAE, si è svolta il 6 maggio scorso all'Auditorium Flaiano sul lungomare della città.

L'idea è nata tra me e il dirigente del servizio idrografico della Protezione Civile della Regione Abruzzo, Giancarlo Boscaino, già nell'aprile del 2021, ci siamo detti perché in occasione dei trent'anni dell'alluvione del Pescara non organizziamo un evento?” racconta Sergio Rusi, membro dell'Ordine dei Geologi dell'Abruzzo e professore del dipartimento di Ingegneria e Geologia dell'Università di Chieti. L'idea è piaciuta, soprattutto la volontà degli organizzatori di non voler solo ricordare un evento tragico ma anche di sensibilizzare al tema della prevenzione e di costruire resilienza. “Abbiamo deciso di proporre questo convegno non tanto per rievocare quanto è successo, quanto per vedere se effettivamente dal 1992 ad oggi qualcosa fosse cambiato, soprattutto nella pianificazione territoriale e nelle opere strutturali a difesa del territorio, nonché nel monitoraggio degli eventi naturali. Ci aspettiamo anche che gli Amministratori e gli Enti pubblici che abbiamo coinvolto abbiano una sempre maggiore sensibilità riguardo al monitoraggio ambientale e in particolare riguardo a problematiche di alluvionamento come quelle che noi abbiamo” continua Rusi.

Il successo della giornata di carattere scientifico-divulgativa è stato dimostrato dalle numerose persone riunite nell'Auditorium pescarese. “Abbiamo coinvolto diversi Enti, i nostri Dipartimenti universitari, invitato anche gli studenti dei corsi di laurea per divulgarlo e per comunicare le potenzialità che hanno i geologi in questo tipo di ricerche e di lavoro. Siamo soddisfatti di aver raggruppato queste persone ed Enti attorno al convegno perché sono un gruppo eterogeneo ma tutti quanti molto interessati a questo tipo di tematica. Abbiamo avuto quasi 200 adesioni: un grande successo”, conclude Rusi.

I primi a salire sul palco, davanti allo schermo che proietta le immagini di quel giorno in cui l'alluvione distrusse tutte le navi della marineria, sono stati i rappresentanti delle Istituzioni. Collegato a video il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ricorda l'atmosfera di quelle ore tremende: “Molti ricordano la foce del fiume Pescara in balia delle acque, dell'esondazione inarrestabile, lo sgomento della popolazione per un'emergenza assoluta di cui si interessò tutta la stampa nazionale e tutto il Paese. Non si trattava della prima alluvione, ma senz'altro della più violenta, di quella che si ricorda con maggiore impressione”. “Oggi siamo qui con il Comune di Pescara, tanti onorevoli esperti della materia e con la Protezione Civile della Regione Abruzzo, oltre che per tenere viva la memoria di ciò che accadde, anche per confrontarci e mettere a sistema tutto quello che ci ha insegnato l'esperienza e quali sono le attività per prevenire sempre efficacemente e gestire fenomeni del genere limitando drasticamente i rischi, partendo dai presupposti scientifici di questi fenomeni arrivando al miglioramento dei sistemi di monitoraggio e di allertamento, approfondendo l’importanza della pianificazione regionale, comunale e quella fondamentale dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile. Da parte della Regione confermo la massima attenzione, e soprattutto il massimo impegno, per evitare che devastazioni del genere possano tornare a mettere in ginocchio i territori coinvolti”, conclude Marsilio. Il Presidente della Giunta regionale conclude ricordando che “in fase di attuazione ci sono le azioni strutturali previste dal PSDA (Piano stralcio di difesa dalle alluvioni) attuato dal commissario dedicato al dissesto idrogeologico mirante a ridurre le aree attualmente soggette ad un elevato e molto elevato rischio idraulico e le azioni strutturali previste nel piano triennale delle opere idrauliche della Regione Abruzzo. E cioè gli interventi attuati dal Genio Civile sul fiume Pescara, sul fiume Lavino e sul torrente Nola e Cimino”. 

Anche il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, ricorda le tragiche ore di quel giorno di maggio del 1992: “Questi convegni oltre che a ricordare servono anche per dare le prospettive di soluzione ai problemi che ci sono, perché il presente di oggi era il futuro di 30 anni fa, e se noi non avessimo imparato trent'anni fa da quelle tragedie non avremmo poi potuto trovarci oggi ad affrontarle nella maniera giusta. Quindi ben vengano queste iniziative e ringrazio chi ha organizzato questo incontro che è un momento di studio, confronto e approfondimento”. “Il ruolo del Comune è di essere a fianco sempre a tutti coloro che si impegnano per il territorio perché poi noi siamo i fruitori finali dei vostri studi, dei vostri impegni e delle vostre attività. Perché alla fine i cittadini sono i consumatori del territorio, sono quelli che subiscono danni da un territorio non gestito nella maniera giusta” ha concluso il Primo Cittadino.

L'evento è proseguito con tre momenti di analisi scientifica dell'alluvione.

Il primo di essi dal titolo: “I presupposti scientifici”, ha visto l'intervento di diversi rappresentati del mondo accademico, la sessione è stata aperta dal Professore InGeo e UniCH, Enrico Miccadei “Aspetti geomorfologici del Fiume Pescara e dei fiumi adriatici”. In seguito, è intervenuto Massimiliano Fazzini Professore InGeo UniCH con la presentazione “Analisi ex post degli eventi meteorologici dell'aprile 1992”. Marcello Di Risio dell'Università dell'Aquila ha esposto il tema “Interazione tra idrodinamica fluviale e idrodinamica costiera”. Da ultimo, il compianto Frank Marzano, Direttore del Cetemps, ha affrontato il tema “Monitoraggio radar e modellistica idro-meteorologica a supporto dei sistemi di allertamento regionali”.

Il secondo momento della giornata di studi è stato dedicato a “Cosa e quanto abbiamo imparato a trent'anni dall'evento”. In questo frangente Carlo Cacciamani, futuro Direttore di Italia Meteo, ha spiegato “Il ruolo dell’Agenzia ItaliaMeteo nel processo di miglioramento del monitoraggio e previsione idro-meteorologica a supporto di sistemi di allertamento”. Giancarlo Boscaino, Responsabile del monitoraggio dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, ha poi parlato de “Le attività di previsione e la rete di monitoraggio regionale”. In seguito, Silvio Liberatore, Responsabile delle emergenze dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile, ha fatto un intervento dal titolo: “La pianificazione comunale e l’emergenza” e Daniela Ronconi ha parlato della “Pianificazione regionale”. Infine, Andrea Ruggeri, Direttore Commerciale di CAE, ha parlato dell’”evoluzione tecnologica dei sistemi automatici: dal monitoraggio in tempo reale all’allertamento multirischio”.

L'ultimo blocco del convegno è stato dedicato agli interventi strutturali ed al ruolo degli enti territoriali. “Dal PSDA al Piano Distrettuale di Gestione del Rischio Alluvioni” è il titolo dell'intervento di Mario Smargiasso, dirigente dell'Autorità di Bacino Distrettuale dell'Appennino Centrale. Vittorio di Biase, referente regionale e membro del Genio Civile di Pescara, in seguito ha parlato di “Rischio idraulico: prevenzione e interventi strutturali nel bacino Aterno-Pescara”. Infine “I piani di gestione delle emergenze, del rischio e dell'allarme del Comune di Pescara” sono stati illustrati da Eugenio Seccia, assessore alla Protezione Civile del Comune. La chiusura dei lavori è stata affidata a Mauro Casinghini, Direttore dell'Agenzia Regionale di Protezione Civile.

Un evento di successo che ha permesso di affrontare diversi argomenti molto interessanti, costituendo un momento di confronto costruttivo.



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