• L’opinione di... Roberto Giarola / Nuovo decreto antincendi: più coordinamento Stato-Regioni e tecnologie
    CAE MAGAZINE n.57 - Ottobre 2021
    L’opinione di... Roberto Giarola / Nuovo decreto antincendi: più coordinamento Stato-Regioni e tecnologie

L’opinione di... Roberto Giarola / Nuovo decreto antincendi: più coordinamento Stato-Regioni e tecnologie

All'indomani dell'approvazione del nuovo decreto-legge antincendi, da parte del Consiglio dei Ministri, Il Giornale della Protezione Civile ha intervistato Roberto Giarola dell'Ufficio per il coordinamento dell'attività giuridica e legislativa e del contenzioso del Dipartimento di Protezione Civile, per capire meglio le novità del provvedimento.

Dopo vent'anni, e a seguito di un'estate nella quale gli incendi hanno devastato il nostro Paese (in 4 Regioni Italiane il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo Stato di Emergenza nazionale per gli incendi), era necessario aggiornare la legge 353 del 2000 che disciplina l'attività antincendio, con un piano di potenziamento e aggiornamento della capacità operativa. Il nuovo decreto non solo ha l'obiettivo di mettere a sistema le risorse finanziarie, ma anche di predisporre una maggiore attività di coordinamento tra le esigenze delle Regioni e quelle dello Stato per consentire di investire in aggiornamento e potenziamento tecnologico. È prevista un’analisi in sede congiunta dei piani regionali antincendio che avrà l'obiettivo di valutare se ci sono delle buone pratiche che è bene siano messe a fattor comune e magari replicate.

Il decreto parla di potenziare le misure di prevenzione, di monitoraggio e di sorveglianza per contrastare in modo efficace gli incendi,che significa investire in strumentazioni di rilevazione e tecnologie innovative che consentono di svolgere le attività previsionali in modo tempestivo. Perché, "la prevenzione si fa anche iniettando un po' di tecnologia avanzata in questo sistema", ha spiegato Roberto Giarola. Inoltre, all'Articolo 8 del decreto, precisa che dei 500 milioni destinati dal PNRR al monitoraggio dei fenomeni, come il dissesto idrogeologico, una cifra significativa, pari a 150 milioni, potrà essere veicolata dentro al piano nazionale per lo sviluppo di nuove tecnologie e della sensoristica legata al tema degli incendi boschivi.

Per leggere il testo integrale dell'intervista clicca qui.


a cura di Laura Polverari



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