Verso la transizione verde: il Green Deal europeo
Un piano rivoluzionario in grado di combattere il cambiamento climatico per rendere sostenibile la produzione di energia e gli stili di vita dei cittadini. È il Green Deal europeo, annunciato un anno fa dalla Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen.
«Il Green Deal trasformerà l’Unione Europea in una società giusta e prospera, con un’economia di mercato moderna, dove le emissioni di gas serra saranno azzerate e la crescita sarà sganciata dall’utilizzo delle risorse naturali», aveva dichiarato. Un piano per la transizione verde diventato ancora più urgente a un anno dallo scoppio dell'emergenza sanitaria mondiale causata dal Coronavirus, che ha accelerato gli scenari più cupi che gli scienziati proiettavano per un futuro lontano, in assenza di interventi incisivi strutturali sul taglio delle emissioni.
Il Green Deal è un pacchetto di risorse senza precedenti. Il Piano sarà finanziato da investimenti pubblici e privati per un impiego di circa 1000 miliardi di euro per i prossimi dieci anni. Svolgerà un ruolo cruciale anche il Next Generation EU, lo stanziamento di 750 miliardi di euro sotto forma di prestito agli Stati membri, strumento che si aggiunge al Bilancio europeo. Sarà infatti finanziato quasi totalmente con l'emissione di titoli sui mercati da parte della Commissione europea. All'Italia spettano 209 i miliardi di euro concessi per la rinascita e la modernizzazione del Paese. Il 12 gennaio scorso il Consiglio dei Ministri dimissionario del governo Conte aveva licenziato la bozza di 270 pagine, il cosiddetto Piano di Ripresa e Resilienza, che ogni paese europeo era tenuto a presentare per poter ricevere i fondi, di cui il 37% sarà destinato direttamente agli obiettivi del Green Deal.
Infine, una quota dei fondi strutturali europei sarà destinata a favorire le economie circolari insieme a un altro strumento fondamentale, il cosiddetto Fondo per la transizione giusta, pari a sette miliardi e mezzo di euro, che ha come obiettivo il sostegno di quelle regioni europee che dipendono totalmente dai combustibili fossili e che servirà a finanziare iniziative sostenibili affinché nessun paese rimanga indietro.
Le aree di intervento
Il Green Deal si articola in una serie di macro-azioni che si realizzeranno nei prossimi trent'anni e che interesseranno più di 10 milioni di persone, in una tabella di marcia molto rigorosa. Le aree di intervento principali interesseranno trasporti, energia, agricoltura, edilizia e settori industriali come acciaio, cemento, TIC, prodotti tessili e sostanze chimiche.
L'obiettivo principale del Green Deal è la promessa di azzerare le emissioni da gas serra entro il 2050 con una prima riduzione della quota di emissioni al 50-55% entro il 2030. Una climate neutrality che si può ottenere attraverso una transizione energetica in diversi settori:
- energia elettrica - L'impiego di combustibili fossili nella produzione di energia elettrica produce il 75% di emissioni di gas serra. Produrre energia pulita significa impiegare al 100% le fonti rinnovabili. È una sfida soprattutto per i Paesi dell'Est Europa dove l'impiego di quest'ultime è praticamente nullo. Infatti, l'80% di energia elettrica prodotta per esempio dalla Polonia proviene dal carbone. Ma non solo in questi Paesi. Nel 2015 esistevano 128 miniere di carbone in 12 stati membri e 207 centrali a carbone in 21 Stati dell'Unione europea;
- mobilità - In Europa i trasporti generano un quarto delle emissioni. Sarà fondamentale favorire l'uso di veicoli smart, elettrici e a idrogeno e potenziare i trasporti pubblici su rotaia;
- edilizia- Favorire la ristrutturazione di edifici e case private che producono una quota eccessiva di emissioni e contribuiscono all'aumento del microclima;
- biodiversità - La tutela è un imperativo imprescindibile dato che l'81% delle aree naturali europee versa in cattive condizioni. Obiettivo che la Commissione intende raggiungere attraverso una serie di azioni tra le quali una nuova strategia forestale e misure a sostegno di catene del valore prive di deforestazione;
- agricoltura e alimentazione - Limitare l'utilizzo di pesticidi e di fertilizzanti incentivando la produzione biologica e azzerare l'impiego di antibiotici nell'uso veterinario.
Dopo un anno eccezionale e veramente difficile non possiamo permetterci di trovarci impreparati. Il Green Deal può davvero rappresentare un'iniezione di speranza per il pianeta e per le future generazioni.