• Emanato il Decreto Legge per la semplificazione e l'innovazione digitale
    CAE MAGAZINE n.44 - Luglio 2020
    Emanato il Decreto Legge per la semplificazione e l'innovazione digitale

Emanato il Decreto Legge per la semplificazione e l'innovazione digitale

Ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di realizzare un'accelerazione degli investimenti e delle infrastrutture attraverso la semplificazione delle procedure in materia di contratti pubblici e di edilizia, il decreto legge si concentra su una serie di temi strategici.

Gli articoli 1 e 2 del recente decreto sono dedicati alle procedure per l'incentivazione degli investimenti pubblici durante il periodo emergenziale in relazione all'aggiudicazione dei contratti pubblici, rispettivamente sotto soglia e sopra soglia.

Si interviene su tutte le categorie di appalto: lavori, prodotti, servizi e servizi di ingegneria e architettura. Si alzano le soglie per l’utilizzo delle procedure di affidamento diretto fino al valore di 150.000 Euro indipendente dalla categoria, e delle procedure negoziate. Proprio queste ultime, con modalità operative ridefinite, sono da utilizzare fino alla soglia di 214.000 Euro per l’acquisto di beni e servizi, inclusi quelli tecnici per l’ingegneria e l’architettura.

Nel decreto sono poi previsti i termini massimi per l’aggiudicazione dei contratti: 2 mesi dall’avvio del procedimento per gli affidamenti diretti e 4 mesi per le procedure negoziate.

Proprio in materia di rispetto dei termini, si prevede che la mancata tempestiva stipulazione del contratto e il tardivo avvio dell’esecuzione dello stesso possono essere valutati ai fini della responsabilità del RUP per danno erariale. Allo stesso tempo viene chiarito che, qualora gli stessi ritardi siano invece imputabili all’operatore economico, costituiscono causa di esclusione o di risoluzione del contratto per inadempimento.

Queste sono solo alcune delle novità del Decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76 - "Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale", che è formato da 65 articoli suddivisi nei seguenti titoli:

  • Titolo I - Semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia
    • Capo I (artt. 1-9) - Semplificazioni in materia di contratti pubblici
    • Capo II (artt. 10-11) - Semplificazione e altre misure in materia edilizia e per la ricostruzione pubblica nelle aree colpite da eventi sismici
  • Titolo II - Semplificazioni procedimentali e responsabilità
    • Capo I (artt. 12- 16) - Semplificazioni procedimentali
    • Capo II (artt. 17- 18) Semplificazioni in materia di Enti locali e stato di emergenza
    • Capo III (art. 19-20) - Semplificazioni concernenti l’organizzazione del sistema universitario e disposizioni concernenti il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco
    • Capo IV (artt. 21-23) – Responsabilità erariale
  • Titolo III - Misure di semplificazione per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale
    • Capo I (artt. 24-30) - Cittadinanza digitale e accesso ai servizi digitali della pubblica amministrazione
    • Capo II (artt. 31-32) - Norme generali per lo sviluppo dei sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni e l’utilizzo del digitale nell’azione amministrativa
    • Capo III (artt. 33-35) - Strategia di gestione del patrimonio informativo pubblico per fini istituzionali
    • Capo IV (artt. 36-37) - Misure per l’innovazione
  • Titolo IV - Semplificazioni in materia di attività di impresa, ambiente e green economy
    • Capo I (artt. 38-49) - Semplificazioni in materia di attività di impresa e investimenti pubblici
    • Capo II (artt. 50-55) - Semplificazioni in materia ambientale
    • Capo III (artt. 56-65) - Semplificazioni in materia di green economy.

In particolare ben 11 articoli, dal 37 al 48, sono dedicati a una serie di semplificazioni e di alleggerimenti burocratici che riguardano il settore della green economy, in modo che possa avere tempi meno dilatati. Si introducono:

- la razionalizzazione delle procedure di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA) associate alle opere pubbliche;

- l’esclusione dall’obbligo di assoggettabilità alla VIA e al regime dei beni e interessi culturali per interventi urgenti di sicurezza sulle dighe esistenti prescritti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che non trasformino in maniera significativa gli sbarramenti;

- la semplificazione delle procedure per interventi e opere nei luoghi oggetto di bonifica nei Siti di Interesse Nazionale (SIN);

- la velocizzazione dei tempi di assegnazione dei fondi contro il dissesto idrogeologico ai commissari;

- la razionalizzazione degli interventi nelle Zone Economiche Ambientali;

- semplificazioni in materia di interventi su progetti o impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile, nonché per realizzare punti e stazioni di ricarica per veicoli elettrici;

- una nuova disciplina sui trasferimenti di energia rinnovabili dall’Italia agli altri Paesi europei, con benefici per le casse dello Stato;

- l’estensione ai piccoli Comuni (fino a 20.000 abitanti) del meccanismo dello “scambio sul posto altrove” per incentivare l’utilizzo di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili;

- un piano straordinario di manutenzione del territorio forestale e montano per soddisfare le esigenze di miglioramento della qualità delle superfici forestali secondo direttrici incentivanti e di semplificazione;

- semplificazioni per il rilascio delle garanzie pubbliche da parte di SACE a favore di progetti del green new deal.

La semplificazione delle procedure di VIA, che di solito richiedono fino a dieci anni, mira a ridurre drasticamente i tempi. Così come all'articolo 41 in merito al dissesto idrogeologico si punta a velocizzare i tempi di assegnazione dei fondi ai commissari, che potranno procedere subito all’avvio delle attività di progettazione e infine si snelliscono le procedure per l’aggiornamento dei PAI (Piani stralcio per l’Assetto Idrogeologico).

Il Decreto contiene anche una parte del cosiddetto "pacchetto sisma". Sono state inserite alcune richieste di semplificazione da parte del commissario straordinario alla ricostruzione Giovanni Legnini, frutto di una condivisione con i presidenti di Regione, professionisti, diocesi, sindaci e cittadini, al fine di semplificare le procedure di ricostruzione dei Comuni del centro Italia colpiti dal sisma.

“Con l’approvazione del Recovery Fund a livello Europeo siamo di fronte ad un treno da non perdere” dichiara Guido Bernardi, Vicepresidente di CAE, “L’Italia ha a disposizione decine di miliardi di Euro da investire nel prossimo futuro su diversi obiettivi strategici. Tra questi devono avere una posizione rilevante le misure per la transizione green e soprattutto quelle di adattamento al cambiamento climatico. Abbiamo la speranza che questo decreto aiuti ad impiegare risorse per le azioni strutturali e non strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico”.


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