• Intervista a Carlo Cacciamani: "IT Alert e Agenzia ItaliaMeteo saranno fondamentali per salvare vite e per coordinare gli enti meteo"
    CAE MAGAZINE n.31 - Maggio 2019
    Intervista a Carlo Cacciamani: "IT Alert e Agenzia ItaliaMeteo saranno fondamentali per salvare vite e per coordinare gli enti meteo"

Intervista a Carlo Cacciamani: "IT Alert e Agenzia ItaliaMeteo saranno fondamentali per salvare vite e per coordinare gli enti meteo"

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Durante l’incontro su "Il sistema di allertamento nazionale: competenze e tecnologie per la mitigazione dei rischi naturali", organizzato il 28 marzo da CAE a Bologna, Carlo Cacciamani si è soffermato a parlare delle innovazioni che stanno preparandosi all’interno della Protezione Civile. Cacciamani, Dirigente del Servizio Centro Funzionale Centrale della Protezione Civile, ha parlato del sistema di allertamento IT Alert e di Agenzia ItaliaMeteo, progetti fondamentali per il futuro stesso del nostro Paese e del nostro territorio, in cui il lavoro della Protezione Civile deve funzionare come una rete.

Oggi parliamo di allertamento; a livello nazionale sono presenti qui con noi al convegno CAE sia le istituzioni sia le industrie che tutto il mondo della ricerca. In campo però ci sono anche i cittadini: quali sono gli strumenti che vengono loro dati?

Già oggi i cittadini ricevono le informazioni dai territori, dai sindaci, dalle autorità di Protezione Civile. Dobbiamo però migliorare ancor di più, per colmare definitivamente la distanza del cosiddetto “ultimo miglio”, vale a dire quella distanza minima che persiste tra autorità e singolo cittadino. L’idea è quella di utilizzare uno strumento tecnologico che permetta di far giungere contemporaneamente le allerte a tutti i cittadini interessati. Stiamo parlando di IT Alert, una app capace di sfruttare soluzioni cell broadcast, grazie alla quale saranno utilizzate le celle telefoniche per inviare brevi messaggi di testo, contenenti l’allerta specifica, a tutti i cellulari in una certa area geografica. Un’idea, questa, che si concretizzerà proprio grazie alla tecnologia che stiamo utilizzando. In parole povere, IT Alert permetterebbe a un cittadino, che stia transitando all’interno di una specifica cella telefonica, di ricevere un breve messaggio di testo, che gli indichi cosa potrebbe accadere nell’immediato futuro in termini di potenziale rischio. Potrebbe avvertirlo su cosa succederà domani, o tra pochissime ore, o tra pochissimi minuti, in quella precisa zona che sta attraversando. Naturalmente tutto questo verrebbe fatto rispettando la privacy del cittadino. IT Alert si prefigge dunque un obiettivo molto ambizioso, perché deve essere rivolto a un numero molto grande di persone, e perché richiede una capacità di risposta idonea da parte del territorio. Questa proposta tecnologica ha una necessità forte di interagire con i cittadini e prima di tutto con gli stakeholders, mettendoli a conoscenza dei rischi e spiegando loro come utilizzare queste tecnologie senza che si produca panico. Attraverso IT Alert possiamo permettere, con un certo margine di anticipo, di mettere in campo quelle azioni di auto-protezione che sono necessarie per salvare la vita. Paradossalmente, di fronte a fenomeni emergenziali improvvisi, siamo portati a compiere l’azione sbagliata nel momento sbagliato. Per questo motivo, anche soltanto ricevere un messaggio che dica semplicemente dove non andare o come non comportarsi, può contribuire a salvare una vita. Non andare vicino ad un fiume quando c’è una piena, non salire su un ponte, non andare in cantina se c’è un’alluvione, andare in un piano alto, ecc. una serie di semplici regole di autoprotezione che molte volte sono sufficienti a salvare la vita. Evitare il panico evita anche le scelte sbagliate.

Veniamo più sul locale: quando aprirà l’agenzia ItaliaMeteo, proprio con sede a Bologna?

Al momento non so dire il mese e il giorno in cui questo accadrà, ma mi auguro che accada molto rapidamente. Quello che posso dire è che il percorso sta andando avanti come ci aspettavamo. Siamo partiti dalla norma che stabiliva che l’Agenzia andasse costituita; da allora si sono costruiti documenti importanti, come la bozza di regolamento e di funzionamento che è anche stata approvata dal Preconsiglio dei Ministri. Adesso è il momento dell’iter di discussione, di approvazione nella Conferenza Unificata delle Regioni e poi al Consiglio di Stato. Siamo abbastanza ottimisti riguardo il successo della questione, perché il progetto è mosso da una forte volontà. Parallelamente è in cantiere un altro documento importante, vale a dire lo Statuto dell’Agenzia, che è già stato elaborato e predisposto dal Comitato di Indirizzo per la Meteorologia e Climatologia, il quale tra i vari compiti ha proprio quello di predisporre una bozza di Statuto, già proposto ai Dicasteri della Presidenza del Consiglio, in fase di ultimazione in queste ore negli ultimi dettagli. Anche questo documento dovrà essere discusso alla Conferenza con le Regioni. Ultimati questi due documenti, avremo le carte in regola per iniziare. La sede sarà a Bologna, dove sarà ospitata anche quella del Data Center del Centro Europeo di Reading. Mentre il Data Center fornirà le previsioni meteo ai Paesi membri, l’Agenzia assolverà il ruolo di una vera e propria Struttura di Servizio Meteorologico, che dovrà coordinarsi con tutti i cosiddetti Enti Meteo che operano sul territorio nazionale, sia all’interno delle regioni che dentro le Arpa e in altri contesti. Il sistema verrà coordinato dall’Agenzia ItaliaMeteo.

Qual è l’importanza dell’Agenzia ItaliaMeteo?

L’Agenzia è importantissima perché le condizioni di rischio, sia nel settore idrogeologico che idraulico, come frane, alluvioni e forti venti, sono indotte da fenomeni ambientali pericolosi – i quali 99 volte su 100 attengono al settore della meteorologia. Fondamentale è dunque la capacità di prevederne le evoluzioni. Sicuramente oggi in Italia manca ancora un coordinamento forte fra le infrastrutture. Oggi abbiamo un servizio meteorologico dell’Aeronautica Militare che mantiene il suo ruolo di supporto alla Difesa, mentre ItaliaMeteo avrà una sua autonomia e una sua capacità di produrre servizi e prodotti di livello. Oggi, tranne il settore di Protezione Civile, le strutture esistenti non sono coordinate tra di loro. Il ruolo fondamentale dell’Agenzia sarà proprio quello del coordinamento fra enti meteo, cosa che adesso manca, con l’obiettivo di riuscire a fornire prodotti di qualità in tutti gli altri settori, dall’Agricoltura, al Turismo, ai Trasporti e così via.


A cura di Giovanni Peparello


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