• Grazie a CAE, Bologna ha ospitato un confronto straordinario tra le eccellenze del Sistema di Allertamento Nazionale
    CAE MAGAZINE n.30 - Aprile 2019
    Grazie a CAE, Bologna ha ospitato un confronto straordinario tra le eccellenze del Sistema di Allertamento Nazionale

Grazie a CAE, Bologna ha ospitato un confronto straordinario tra le eccellenze del Sistema di Allertamento Nazionale

Grazie a CAE, Bologna ha ospitato un confronto straordinario tra le eccellenze del Sistema di Allertamento Nazionale

La conferenza "Il sistema di allertamento nazionale: competenze e tecnologie per la mitigazione dei rischi naturali" è stata un’occasione unica di confronto fra Istituzioni, Amministrazioni, Università, Professionisti e Industria. Il 28 marzo a Bologna è stato chiaro ancora una volta che l’Italia è un Paese straordinario e delicato allo stesso tempo, dove il mondo di chi lavora alla mitigazione dei rischi naturali è ricco di eccellenze da mettere a sistema e valorizzare. Il nostro sistema nazionale di allertamento, con il quale abbiamo il privilegio di collaborare, si è riunito in molti dei suoi componenti da nord a sud, da est a ovest e dal centro alla periferia, per riscoprirsi ancora una volta vivo, attivo ed in continua evoluzione. 

L’incontro ha permesso di delineare alcune grandi sfide per il prossimo futuro del sistema nazionale di allertamento: lo sviluppo omogeneo delle reti di osservazione, il loro impiego in scenari multi-rischio, l’interoperabilità delle tecnologie, la condivisione dei dati fra diversi attori della Pubblica Amministrazione, il finanziamento organico e strutturato per manutenzioni e ammodernamenti dei sistemi di misura. Trasversale a tutti questi temi e grande opportunità per affrontarli, è apparsa la nascita imminente dell’Agenzia ItaliaMeteo.

Da un punto di vista più operativo, sono stati tanti i temi tecnici trattati. Uno dei trend che registriamo, evidenziato in diversi interventi, riguarda le frane: sempre più amministrazioni hanno compiuto negli ultimi anni interventi “non strutturali” per la mitigazione del rischio da frana su scala regionale. Altro spunto di riflessione riguarda i traguardi raggiunti dalle innovative soluzioni per l’avvistamento e la gestione tempestiva ed efficace degli incendi boschivi, argomento di approfondimento in un articolo di questo numero. Diverse relazioni hanno poi sottolineato l’importanza di gestire al meglio il cosiddetto “ultimo miglio” nella propagazione delle allerte, sia attraverso la predisposizione di sistemi di allerta locale, sia attraverso l’implementazione di portali web, applicazioni per smartphone e sistemi di messaggistica in broadcasting. 

Alcune relazioni ci hanno poi offerto una finestra sul futuro. Per quanto attiene al clima dovremo aspettarci eventi di precipitazione estremi sempre più frequenti, ondate di calore sempre più lunghe e acutizzazione dei periodi siccitosi. Per quanto riguarda i trend progettuali sarà auspicabile una sempre più forte integrazione tra tecnologie IoT, materiali smart e opere di difesa. Progressivamente si abbattono i confini fra opere e misure non strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico e idraulico: i territori e le comunità diventano resilienti.

Vogliamo ringraziare ancora i 18 relatori che, con i loro interventi tanto concisi quanto densi di contenuti, hanno contribuito a creare un vero momento di scambio di buone pratiche, casi di successo, spunti di miglioramento e risultati di sperimentazioni tecnologiche.

L’evento si è svolto in una sala al completo, riempita da 200 persone, costringendo gli organizzatori a limitare il numero degli invitati. Poiché crediamo sia giusto condividere quanto discusso con tutti i nostri lettori, dedicheremo buona parte degli articoli di questo e dei prossimi Magazine proprio all’evento, ai relatori e ai loro interventi.

Buona lettura

Guido Bernardi



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