• Le risorse nella Legge di Bilancio 2019 per la mitigazione del dissesto idrogeologico
    CAE MAGAZINE n.28 - Gennaio 2019
    Le risorse nella Legge di Bilancio 2019 per la mitigazione del dissesto idrogeologico

Le risorse nella Legge di Bilancio 2019 per la mitigazione del dissesto idrogeologico

Abbiamo letto la Legge di Bilancio 2019, approvata negli ultimi giorni di dicembre, e individuato le voci dedicate alla prevenzione del dissesto idrogeologico e dei rischi naturali. La prima notizia è che gli investimenti in prevenzione nei prossimi anni compaiono in diversi punti del testo e saranno finanziati interventi di diretta competenza delle Regioni, dei Comuni e dei Commissari per le recenti emergenze.

La prevenzione del rischio idrogeologico e la tutela ambientale sono tra le priorità alle quali le Regioni potranno dedicare ben 4,2 miliardi di Euro per “nuovi investimenti”, spendibili tra il 2019 e il 2023, ferme restando le iniziative già finanziate o finanziate con fondi di altra origine, come quelli europei. Questa somma, pur essendo significativa, dovrà sostenere anche i nuovi investimenti per l’adeguamento e il miglioramento sismico degli immobili, quelli nel settore della viabilità e dei trasporti, quelli di edilizia sanitaria e di edilizia pubblica residenziale, oltre che gli interventi in favore delle imprese, ivi comprese la ricerca e l’innovazione. 

Una delle novità importanti di questa Legge è la previsione di dotazioni specifiche destinate ai Comuni. Questi enti locali avranno risorse per finanziare interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, da spendere a partire dal 2021. I finanziamenti sono previsti per un totale di 385 milioni all’anno, di cui 250 verranno ripartiti direttamente dal Ministero degli Interni e il restante attraverso l’intermediazione delle Regioni. Oltre che per la sicurezza del territorio a rischio idrogeologico, queste risorse possono essere impiegate dai Comuni anche per la messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti, oppure per investimenti di messa in sicurezza degli edifici, con precedenza per gli edifici scolastici, e di altre strutture di proprietà dell’ente.

A seguito dell’emanazione del Codice di Protezione Civile, circa un anno fa, sembra anche ridefinito, e in parte potenziato, il ruolo del Dipartimento della Protezione Civile. In questa legge di bilancio infatti sono stati stanziati ben 2,6 miliardi per la realizzazione nell’arco del triennio 2019-2021 di investimenti strutturali e infrastrutturali urgenti finalizzati alla mitigazione del rischio idraulico e idrogeologico, nonché all’aumento del livello di resilienza delle strutture e infrastrutture individuate dai Commissari delegati per le emergenze dichiarate, siano esse ancora in corso oppure terminate da meno di sei mesi. Le risorse confluiranno in apposito fondo del Dipartimento della protezione civile.

Complessivamente le risorse non mancano. Visti i diversi canali di finanziamento che la legge è andata a definire, sarà però molto importante attivare per tempo tutti gli strumenti necessari alla raccolta e selezione dei progetti. La storia recente ci insegna che la disponibilità di risorse in legge di bilancio non è sufficiente a garantire la realizzazione di interventi efficaci. Purtroppo la burocrazia, la lenta approvazione dei progetti e le complesse procedure di messa in gara dei lavori determinano un allungamento dei tempi che, molto spesso, è nemico della prevenzione almeno tanto quanto la mancanza di risorse. Saranno quindi fondamentali i Decreti Ministeriali, previsti proprio per l’attuazione di molte misure previste in legge di bilancio, oltre che la sottoscrizione degli accordi in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome.

 

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