• Il clima cambia. Siamo preparati?
    CAE MAGAZINE n.26 - Ottobre 2018
    Il clima cambia. Siamo preparati?

Il clima cambia. Siamo preparati?

"Ci stiamo avviando verso l'anno più caldo di sempre in Europa, almeno così è stato per i primi 9 mesi dell'anno. L'equazione in questa fase è piuttosto semplice, più caldo, più energia, più eventi intensi...", sono le parole con cui Federico Grazzini ha aperto pochi giorni fa un suo post su Facebook. Meterologo di professione, uno di quelli che ha studiato Fisica Applicata all’Università di Bologna e poi ha anche ottenuto un Ph.D. all’estero, promuove da sempre un atteggiamento più sostenibile dell’uomo verso la natura, chiarendo con parole semplici ma efficaci, il rapporto che c’è tra il Global Warming e l’aumento dei fenomeni estremi. 

E’ sempre Grazzini, raggiunto dalla Redazione, ad aggiungere: “La sequenza degli eventi è piuttosto impressionante. Per questo sembra strano parlare di eventi eccezionali. Ormai, anche da un punto di vista statistico, il concetto non regge più”.

In effetti questo inizio di autunno è un susseguirsi di eventi estremi, con precipitazioni intense e localizzate, che scaricano in poche ore la quantità di acqua che normalmente precipita, in quelle stesse zone, in mesi di tempo. I problemi che ne derivano, quelli che nel gergo tecnico si chiamano “effetti al suolo”, sono spesso tanti e, purtroppo, ci sono delle vittime.

Calabria, Sicilia, Sardegna e Abruzzo sono state fra le Regioni più colpite. Anche la Capitale non è stata risparmiata, con piogge, vento e grandine che hanno colpito domenica 21 sera la parte Est di Roma. I bollettini di allerta, emanati quotidianamente dagli uffici di Protezione Civile regionale, sono stati spesso colorati di arancione o addirittura di rosso, indicazione della massima criticità idrogeologica e dell’alta probabilità di eventi calamitosi. Purtroppo i previsori non si sbagliavano e l’alta probabilità di eventi estremi ha spesso trovato conferma nei fatti, con strade trasformate in torrenti, ponti sormontati e sottopassi allagati. Ecco, su questo punto continuiamo a porre un accento particolare: vogliamo spronare le amministrazioni a fare di più, perché nel 2018, con la tecnologia che permette di segnalare il pericolo e fermare il transito,  non vorremmo più aver paura di entrare in un sottopasso quando piove. 

Non sempre si sono potuti evitare danni e, in qualche caso, sono state registrate delle vittime. Ma una cosa è certa: il sistema di allertamento, messo a dura prova dall’inasprimento dei fenomeni meteorologici, sta aiutando le comunità ad essere più pronte. La catena di azioni di solito parte dal bollettino regionale di allerta e, nei molti comuni che hanno finalmente adottato un Piano di Protezione Civile Comunale, arriva a generare le opportune azioni preventive per la sicurezza dei cittadini. Si tratta di scelte valutate e, se necessarie, pianificate “in tempo di pace”, grazie alle quali un Sindaco è in grado di prendere decisioni, anche difficili, all’avvicinarsi del probabile maltempo: chiusura di scuole, interruzione di strade, presidio continuo di ponti, etc.

Riportiamo un recente esempio di buona applicazione delle procedure in Sardegna, presso il comune di Capoterra, nel resoconto del seminario tecnico organizzato dall’Ordine degli Ingegneri di Cagliari. Siamo stati felici di contribuire, attraverso il supporto ad iniziative come quella di Cagliari, alla condivisione di buone pratiche di prevenzione. Perché il nostro contributo, come azienda, non si fermi alla tecnologia, alla ricerca applicata, alla qualità dei servizi, ma vada oltre, verso la promozione di un mondo più sicuro.

Anche per questo domani, venerdì 26 ottobre, ci troverete all’evento organizzato da Regione Abruzzo per celebrare i 100 anni di Servizio Idrografico Nazionale (programma).

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