• Opere di difesa e interventi non strutturali: nuove tecnologie nella cassa di espansione del Torrente Parma
    CAE MAGAZINE n.23 - Giugno 2018
    Opere di difesa e interventi non strutturali: nuove tecnologie nella cassa di espansione del Torrente Parma

Opere di difesa e interventi non strutturali: nuove tecnologie nella cassa di espansione del Torrente Parma

Il torrente Parma rappresenta una risorsa, ma anche un pericolo per la sicurezza idraulica della città di Parma e dei territori a valle di essa. Per ridurre il più possibile il rischio derivante da piene e fenomeni alluvionali è stata realizzata una cassa di espansione a circa 8 Km a sud della città, in località Marano. La capacità di massimo invaso del bacino è di circa 14 milioni di metri cubi di acqua; 12 milioni al limite dell’altezza della “diga”. Dal 2005 la cassa è funzionante e il territorio a valle di essa ha potuto giovarsi di questa opera in diversi eventi di piena.

Dopo aver provveduto ad una verifica puntuale dello stato funzionale dei sensori di rilevamento piezometrico già esistenti lungo il perimetro della cassa di espansione, CAE è pronta ad occuparsi degli interventi per l’integrazione e messa a sistema di questi ultimi, al fine di consentirne l’acquisizione presso la centrale AIPo di Parma per mezzo della rete di monitoraggio integrata del bacino del fiume Po. A tal fine si prevede la realizzazione di una rete di collegamenti wireless tra i sensori funzionanti e la stazione in telemisura presente sul corpo diga che effettua il rilevamento del livello idrometrico della diga.

La stazione idrometrica in questione, installata sul coronamento dello sbarramento della cassa, è dotata di tecnologia MHAS (Multi Hazard System) e sarà integrata con 2 moduli di comunicazione radio wireless a differente tecnologia, per corto e medio raggio di comunicazione. Il primo modulo W-Master, con frequenza di comunicazione 2,4 GHz, sarà adibito alla gestione delle trasmissioni dati corto raggio tra la stazione verso i nodi in prossimità dello sbarramento, mentre il secondo ACTI-Link, con frequenza di comunicazione a 868 MHz, sarà adibito alla gestione delle trasmissioni dati a medio raggio verso i nodi più lontani. Entrambi i moduli wireless saranno installati sul palo della stazione esistente e alimentati dalla batteria già in dotazione alla stazione. I dati piezometrici verranno quindi raccolti dalla stazione idrometrica, a scadenze programmabili, congiuntamente ai dati di livello idrometrico della diga, e trasmessi tramite la rete radio alla Centrale di controllo di Parma per mezzo dell’apparato radio in banda UHF già presente sulla stazione, senza necessità di ulteriori implementazioni hardware e software di centrale. I dati saranno inoltre tramessi, in backup al sistema radio, tramite l’esistente modulo di comunicazione GRPS/UMTS, che potrà operare parallelamente al modulo radio esistente.

Per ciascun nodo esistente, dotato di sensori piezometrici funzionanti, si prevedrà l’implementazione di un sistema di acquisizione e trasmissione wireless dei dati piezometrici, avente tecnologia differente in relazione alla distanza tra il singolo nodo e la stazione idrometrica esistente. Ogni sistema di acquisizione e trasmissione sarà alloggiato all’interno del contenitore esistente e sarà dotato di batteria tampone adeguata a garantire il funzionamento tramite la cella solare già esistente.

Gli interventi chiavi in mano proposti saranno comprensivi quindi della verifiche di dettaglio dei collegamenti radio, delle installazioni, delle configurazione in centrale e della messa in servizio dell’intero sistema.

I lavori consentiranno di ottimizzare l’investimento fatto da parte dell’amministrazione nella realizzazione della cassa di espansione, sfruttando materiale e carpenterie già installati, ma accentrando in un’unica sala operativa il controllo e l’analisi dei dati, consentendo un monitoraggio efficiente dello stato dell’opera nel tempo.

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