• Il nuovo codice di Protezione Civile. Le novità presentate a Bologna
    CAE MAGAZINE n.22 - Maggio 2018
    Il nuovo codice di Protezione Civile. Le novità presentate a Bologna

Il nuovo codice di Protezione Civile. Le novità presentate a Bologna

Sono state presentate lunedì 26 marzo a Bologna, le novità del nuovo codice della Protezione civile, in occasione di un incontro pubblico rivolto a tutte le componenti del sistema regionale e locale. L'iniziativa è stata organizzata per approfondire i cambiamenti introdotti dal codice, che prevede il riassetto complessivo della normativa  di Protezione civile, e per fornire elementi di studio e riflessione finalizzati a completare il processo di riforma.

Il nuovo codice è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il 29 dicembre 2017, (in attuazione della legge.16 marzo 2017, n. 30) con decreto legislativo n. 1/2018, ed è entrato in vigore il 6 febbraio scorso). Nei prossimi due anni la riforma approvata sarà sperimentata e applicata e, laddove necessario, potrà essere sottoposta a correttivi con emanazione di apposite direttive del Presidente del Consiglio dei ministri, d’intesa con la Conferenza unificata Stato-Regioni.

Quella di Bologna è stata la terza tappa del tour nazionale intrapreso dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli per presentare il provvedimento.

Il nuovo codice, frutto di un percorso condiviso durato alcuni anni, stabilisce finalità, attività e composizione del Servizio nazionale della Protezione civile, ne individua le autorità e conferma la precedente classificazione degli eventi emergenziali di protezione civile in base alla loro dimensione e gravità; delinea le fasi per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale; stabilisce che il sistema di allertamento, articolato in un livello nazionale e uno regionale, abbia come obiettivo - ove possibile - il preannuncio in termini probabilistici degli eventi, nonché il monitoraggio e la sorveglianza in tempo reale degli stessi e dell’evoluzione degli scenari di rischio. Il codice inoltre coordina le norme e regolamenta le attività in materia di volontariato organizzato e prevede in modo esplicito la partecipazione dei cittadini, in forma singola o associata, al processo di elaborazione della pianificazione di protezione civile introducendone la responsabilità rispetto alle indicazioni date dalle autorità di protezione civile ai diversi livelli.

Il nuovo testo chiarisce in modo più netto la differenziazione tra la linea politica e quella amministrativa e operativa, migliora la definizione della catena di comando e di controllo in emergenza, stabilisce la possibilità, da parte dei comuni, di svolgere le funzioni di protezione civile in forma aggregata, introduce il provvedimento della “mobilitazione nazionale”, preliminare a quello della dichiarazione dello stato d’emergenza per il quale individua procedure più rapide.
Il nuovo codice infine stabilisce una ripartizione delle risorse in tre fondi: fondo nazionale di protezione civile (per le attività di previsione e prevenzione), fondo per le emergenze e fondo regionale di protezione civile che contribuisce al potenziamento del sistema di protezione civile regionale e concorre agli interventi di carattere regionale.

L’incontro del 26 marzo, si è aperto con il saluto introduttivo del capo dipartimento Borrelli, che ha espresso un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno attivamente partecipato alla definizione del nuovo codice; sono seguite le relazioni di Fabrizio Curcio, consigliere della Presidenza del Consiglio dei ministri; Paola Gazzolo, assessore regionale alla Protezione civile Emilia-Romagna, Maurizio Mainetti, direttore dell’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile ER, Fabio Fecci, presidente Anci Emilia-Romagna e sindaco di Noceto, Volmer Bonini, presidente della Consulta regionale del volontariato ER, Roberto Giarola e Paola Aiello, rispettivamente coordinatore e segretaria del gruppo costituito per la redazione del Codice presso il Dipartimento nazionale.
Presenti al dibattito sindaci, volontari, forze dell’ordine, Vigili del fuoco, ed esponenti della comunità scientifica e di tutti i settori coinvolti nel sistema regionale di protezione civile.

L’incontro è stato l’occasione per gli addetti ai lavori per chiarire al meglio il panorama apertosi con le nuove disposizioni: Roberto Giarola ha illustrato nel dettaglio i punti fondamentali rispondendo ai vari quesiti posti dai rappresentanti delle istituzioni e del volontariato, mentre l’ex capo dipartimento Fabrizio Curcio ha illustrato il contesto in cui si è sviluppato il nuovo codice: dalle diverse gravi emergenze affrontate con una legge non più funzionale, al referendum costituzionale, al nuovo codice degli appalti, gli eventi giuridico-giudiziari correlati alle responsabilità in tema di protezione civile.

L’Emilia-Romagna, come ha ricordato lo stesso Curcio, ha avuto un ruolo importante nella stesura del codice, sia per l’importante collaborazione che la Regione ha garantito durante tutto il percorso di riforma, sia per le grandi emergenze regionali (il "Nevone" - l'eccezionale nevicata che colpì la Regione nel febbraio 2012 e il sisma dello stesso anno) che sono state occasione di riflessione e spunto sull’organizzazione e sull’operatività del sistema di protezione civile.

Patrizia Calzolari

 

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