• Messina chiama, CAE risponde in meno di 24 ore
    CAE MAGAZINE n.2 - dicembre 2015
    Messina chiama, CAE risponde in meno di 24 ore

Messina chiama, CAE risponde in meno di 24 ore

Messina chiama, CAE risponde in meno di 24 ore

Pesantissima la crisi idrica che ha lasciato Messina senz'acqua per 24 giorni, una delle più gravi che si ricordino nel nostro Paese. Anche in questo ambito è stato richiesto l'intervento di CAE, che ha garantito affidabilità e prontezza di intervento.  

Ci è voluto l'intervento di Fiorello che, lanciando l'hashtag #MessinaSenzaAcqua è riuscito ad attirare l'attenzione dell'Italia intera su quanto stava succedendo da giorni nel messinese: la città era infatti completamente a secco, dai rubinetti non usciva un goccio d'acqua, cosa ignorata da quasi tutti i media almeno nella sua fase iniziale. Tutto ha  inizio il 24 ottobre quando una frana provocata da intense piogge causa la rottura, nel comune di Calatabiano, dell'acquedotto Fiumefreddo, la principale fonte di approvvigionamento idrico per i cittadini nisseni. Case, scuole, ospedali, aziende, sono rimasti tutti all'asciutto con enormi i disagi. Immediato l'intervento di Istituzioni, Protezione Civile, Esercito, Marina militare. Dichiarato lo stato d'emergenza nazionale. La cittadinanza, stremata dovrà attendere fino al 17 novembre, ben 24 giorni dopo, per la riattivazione del bypass e l'erogazione, più o meno normalizzata, dell'acqua corrente. Una delle più gravi, se non la più grave emergenza idrica nella storia del nostro Paese.

E mentre l'interesse dei media tornava a sonnecchiare sulla vicenda, c'era invece chi aveva ben chiaro quanto fosse grave la situazione e necessario un intervento immediato. Su richiesta dell'Ing. Calogero Foti, nominato Commissario Straordinario per l'emergenza idrica, CAE veniva chiamata a fornire e installare nel minor tempo possibile una stazione pluviometrica automatica sul sito della frana, strumento indispensabile per capire e prevedere l’evoluzione del movimento franoso. La risposta di CAE non si è fatta attendere: in meno di 24 ore dalla richiesta, la stazione è stata preparata, trasportata fino a Calatabiano, installata e resa operativa.

“La telefonata è arrivata giovedì 12 novembre nel primo pomeriggio - spiega Luca Papandrea, responsabile operations di CAE - Si trattava di una richiesta generica, ma ci è stato subito evidente che aveva priorità assoluta. Abbiamo quindi individuato la tecnologia più adatta a quel tipo di emergenza e di tempistiche: occorreva una stazione automatica di rilevamento termo-pluviometrico “rilocabile”, cioè una struttura non fissa, ma zavorrata e resa stabile come se fosse ancorata al terreno. La sede di CAE è a Bologna ma l'Azienda dispone di una rete distributiva e di tecnici molto capillare sul territorio nazionale: in Calabria, dove siamo molto attivi, c'erano tutti i materiali e il personale disponibili per l'installazione. Abbiamo deciso di intervenire da lì, dimezzando di fatto i tempi. Il nostro tecnico in loco ha immediatamente provveduto ad approntare la stazione e a organizzare il trasporto e si è messo in contatto con il collega in Sicilia per l'installazione del dispositivo a Calatabiano. Sul posto la situazione era molto critica. La morfologia del terreno quasi impediva l'accesso al punto di rottura dell'acquedotto e la frana destava serie preoccupazioni. Gli addetti lavoravano incessantemente e anche i nostri tecnici si sono subito messi all'opera. Venerdì 13 novembre, in mattinata, il nostro lavoro era completato. A meno di 24 ore dall'arrivo della chiamata, la stazione CAE  era operativa! L'emergenza idrica non era certo terminata - conclude Papandrea - ma, da quel momento in poi, il nostro dispositivo di  rilevamento termo-pluviometrico avrebbe garantito tutte le informazioni necessarie alla prevenzione di eventuali ulteriori conseguenze dannose dovute al maltempo”.

La soluzione realizzata da CAE è equipaggiata con il pluviometro PMB25:  il più accurato e veloce sensore per la misura dell’intensità di pioggia attualmente sul mercato. Si tratta di una moderna tecnologia studiata appositamente per l’impiego in caso di frane o flash-flood, che rileva e trasmette alle autorità competenti il valore esatto di intensità di pioggia misurato minuto per minuto. Assieme a questo sensore, opera anche un termometro professionale ad alta precisione. La stazione automatica è interamente alimentata da pannello solare e batteria tampone, come è opportuno che sia per tutte le soluzioni che hanno scopi di Protezione Civile e che devono garantire continuità di funzionamento in ogni condizione operativa, e trasmette i dati con una architettura ridondata: sia attraverso modulo GPRS sia tramite modulo radio UHF inserito nell’ambito della rete radio regionale in gestione dell’Osservatorio delle Acque della Regione Sicilia. I dati della stazione inoltre, tramite il circuito dei Centri Funzionali, vengono puntualmente trasferiti in tempo reale alla Centrale del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile a Roma e, via FTP, presso il CNR IRPI di Perugia per le analisi e le elaborazioni previste.

CAE ha fornito un contributo importante con la propria tecnologia e la capacità di risposta immediata alla soluzione della grave emergenza idrica cha ha colpito il messinese, in linea con la mission che l'Azienda si è data: realizzare i sistemi più evoluti per la tutela del territorio e le soluzioni più avanzate per la sicurezza della popolazione.