• Riduzione del rischio idrogeologico e del rischio connesso agli incendi boschivi
    CAE MAGAZINE n.101 - Ottobre 2025
    Riduzione del rischio idrogeologico e del rischio connesso agli incendi boschivi

Riduzione del rischio idrogeologico e del rischio connesso agli incendi boschivi

È passato un anno dall’alluvione che, tra sabato 19 e domenica 20 ottobre 2024, colpì il bolognese, con danni ingenti sia nella zona urbana del capoluogo sia nei Comuni limitrofi di Pianoro, San Lazzaro di Savena e Casalecchio.

L’allerta rossa, emanata dalla Regione, anticipò l’esondazione di fiumi, rii e torrenti che, a seguito di precipitazioni intense, oltre 170 mm nelle 24 ore, causarono una vittima in val di Zena e portarono danni, evacuazioni, interruzioni di fornitura elettrica, frane e danni alle infrastrutture stradali in tutta l’area.

Il nostro Magazine, anche in questa ricorrenza, continua a promuovere l’attuazione di misure per la mitigazione del rischio idrogeologico, la condivisione di buone pratiche, la diffusione di tecnologie e innovative e, più in generale, la cultura della prevenzione.

Oltre ad annunciare l’Assemblea dei Geologi della Toscana, di cui CAE sarà sponsor, parliamo quindi della manutenzione della rete fiduciaria di monitoraggio idro-meteo-pluviometrico in tempo reale a fini di protezione civile della Regione Campania e presentiamo il caso della frana di Catasco, dove CAE si appresta a potenziare il sistema di monitoraggio geotecnico già esistente.

Dalla mitigazione del dissesto idrogeologico, passiamo poi all’altra faccia della stessa medaglia: gli incendi boschivi. In questo numero parleremo anche del progetto a cui CAE sta partecipando in Grecia per la riduzione del pericolo da incendi boschivi, che include la realizzazione di un sistema di individuazione precoce degli incendi composto da ben 21 punti di osservazione.

Si tratta di un progetto che ci riempie di orgoglio” dichiara Guido Bernardi, Presidente di CAE, “non solo perché ci offre la possibilità di realizzare in pieno la nostra missione aziendale: migliorando la difesa di importantissimi siti archeologici e di scenari naturali unici, ma anche perché questa collaborazione internazionale, la prima così rilevante in un Paese europeo, è il riconoscimento delle competenze e delle tecnologie su cui abbiamo investito negli ultimi anni”.

Buona lettura


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