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    CAE MAGAZINE n.1 - novembre 2015
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CAE MAGAZINE è il nuovo strumento d'informazione di CAE per affrontare i grandi temi connessi agli effetti che il cambiamento climatico ha sul territorio e sulla sicurezza delle persone che vivono in territori a rischio, e proporre le soluzioni tecnologicamente più avanzate per aumentare la sicurezza della popolazione e delle aree a rischio.

Gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti, gli improvvisi e sempre più frequenti eventi meteorologici estremi stanno mettendo a dura prova la sicurezza delle persone in molti punti della penisola. Da nord a sud si registrano alluvioni, inondazioni ed esondazioni, frane e disastri ambientali che non sono sempre prevedibili. Le conseguenze sono drammatiche anche per i territori, per i beni personali e per il tessuto produttivo. Lo stato e le regioni, insieme ai comuni stanno operando per affrontare e risolvere i problemi delle aree a rischio con opere anche molto importanti, ma esiste un mentre... esistono tempi medi o lunghi durante i quali ancora non si affronta il problema sicurezza e le persone esposte agli eventi continuano a essere in condizioni di rischio elevato. Questo è il nodo urgente da affrontare in questa fase ed è questa la nostra mission: monitoraggio ed allerta proprio nei campi elencati prima, cioè alluvioni, esondazioni, allagamenti sottopassi stradali, frane e anche incendi.... in altre parole, lavoriamo con soluzioni concrete e tecnologicamente avanzate per aumentare il grado di sicurezza delle persone.

CAE oggi è l'azienda leader nel settore e non solo in Italia. Il messaggio è chiaro e semplice: si può provare a migliorare la sicurezza delle persone e lo si può fare subito, anche nei lunghi anni necessari per realizzare lavori che, almeno in parte, daranno una soluzione ai vari problemi. Come fare lo spieghiamo negli esempi allegati e nel nostro sito. Chi può fare? Certamente il pubblico, a partire dai comuni, che con piccoli interventi da protagonisti,potrebbero risolvere grandi problemi di insicurezza dei loro territori, ma gli interlocutori fondamentali sono e rimangono le regioni, per i loro importanti compiti e doveri istituzionali. Al loro fianco si colloca il Dipartimento della Protezione Civile con la sue competenze, con l'esperienza maturata durante la costruzione del sistema dei Centri Funzionali ed il suo ruolo guida. Vorremmo dire anche, per esperienza, che le aziende private situate in aree a rischio possono dotarsi di sistemi di monitoraggio ed allarme, ove fosse necessario, in modo efficace e tutto sommato economico in forma privata e diretta. Insomma la sicurezza delle persone prima di tutto.

Buona lettura

Enrico Paolini