• Giornata Mondiale dell’Acqua: convegno a Torino sulla gestione delle piene del Po
    CAE MAGAZINE n. 13 - Aprile 2017
    Giornata Mondiale dell’Acqua: convegno a Torino sulla gestione delle piene del Po

Giornata Mondiale dell’Acqua: convegno a Torino sulla gestione delle piene del Po

Un tema impegnativo quello trattato al convegno “Il sistema di gestione delle piene nel bacino del Po alla luce dell'evento alluvionale del 22-25 novembre 2016” tenutosi a Torino lo scorso 22 marzo in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua. L’incontro è stato organizzato da Associazione idrotecnica italiana, Aipo, Arpa Piemonte, Regione Piemonte e Politecnico di Torino, con il patrocinio di Città metropolitana di Torino e Anci Piemonte.

Una giornata piena, durante la quale si sono susseguiti gli interventi dei tanti relatori che, ciascuno per la propria sfera di competenza, hanno contribuito a dare un quadro ben definito di come funziona e come è organizzato l’attuale sistema interregionale di Gestione delle piene del Po, di come la Regione Piemonte abbia gestito l’evento alluvionale del 2016, delle similitudini o differenze che tale evento ha rappresentato rispetto ai due precedenti (1994 e 2000).

“Eventi simili per caratteristiche ma diversi fra loro per le modalità di intervento. - ha spiegato Secondo Barbero, responsabile della ‘Struttura Idrologia ed Effetti al suolo’ di Arpa Piemonte - Per affrontare la situazione nel 1994 fu creato il primo abbozzo di sala operativa, per come la intendiamo oggi, un embrione di sistema di monitoraggio”.

E da quel primo punto di partenza, nel ’94, di strada il Piemonte ne ha fatta. “Dal ’94 ad oggi - ha ricordato l’assessore regionale alla protezione civile Alberto Valmaggia - è stato installato un sistema di pluviometri in tutto l’arco alpino che ci consente di conoscere e prevedere gli effetti delle precipitazioni e fare proiezioni soprattutto per le ricadute a livello di pianura, una rete che ci permette di attivare, quando necessario, tutto il sistema della Protezione Civile”.

Per Aipo, l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, hanno preso la parola Sara Pavan e Gianluca Zanichelli: quest’ultimo si è soffermato sui sistemi di contenimento arginale portando esempi concreti di dissesto e di erosione spondale, mentre Pavan ha illustrato “FEWS Po”, una potente piattaforma software che permette di gestire al meglio il processo di previsione di piena.

Nel suo intervento Stefano Bovo, responsabile settore Protezione Civile e Aib della Regione Piemonte, ha sottolineato l’importanza della creazione di una coscienza collettiva di Protezione Civile e ha illustrato come opera la Protezione Civile piemontese, suddivisa in presidi ognuno con proprie peculiarità e specificità di intervento. Le tante presentazioni che si sono susseguite hanno riscosso l’attenzione della folta platea di presenti, che, nella seconda parte della giornata, hanno seguito anche i lavori della tavola rotonda in cui si sono tirate le somme di quanto ascoltato e proposto in mattinata.

Moderatore dei lavori il Prof. Gennaro Bianco, Presidente della sezione regionale dell’Associazione Idrotecnica Italiana, promotori del convegno, a cui abbiamo rivolto qualche domanda sulla giornata:

Prof. Bianco, per un’associazione come la vostra che si occupa di promuovere lo studio e iniziative relative alla gestione delle risorse idriche, che significato ha un evento come la Giornata Mondiale dell’Acqua?

È un evento di risonanza mondiale, che noi onoriamo tutti gli anni, organizzando incontri che hanno per oggetto il tema dell’acqua nei suoi vari aspetti, facendovi riferimento o come risorsa idrica, o come per questo convegno, come elemento da cui ‘difenderci’. In passato ad esempio abbiamo organizzato un evento a titolo ‘La difesa delle acque, la difesa dalle acque’, per sottolineare che occorrono entrambe le visioni. Lo scorso anno ci siamo focalizzati su come il sistema della cooperazione internazionale possa fornire strumenti ai Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici di poter disporre della risorsa idrica anche nei periodi di siccità: un altro incontro era sul tema della di sicurezza dei sistemi acquedottistici e di come evitare che l’acqua che arriva nelle nostre case sia priva di contaminante. Insomma tutto ciò che gira attorno al tema dell’acqua ci riguarda e noi lo affrontiamo nei nostri eventi.

Quest’anno si parla del sistema di gestione delle piene del Po. Da dove viene la scelta di questo argomento?

La scelta è sempre dettata dall’attualità e da quanto bolle in pentola a livello normativo, di gestori e di società o anche su sollecitazione di alcune categorie di settore.

Cosa si aspetta in particolare dalla giornata di oggi?

Dalla giornata di oggi mi aspetto un contributo tangibile e abbastanza efficace da parte degli utilizzatori del territorio, di chi si è trovato a dover affrontare il problema dell’alluvione in prima persona, su cosa, fra quanto riscontrato in questa evenienza, merita di essere ripreso in considerazione, migliorato e sui suggerimenti emersi. Soprattutto spero sia uno stimolo ad aumentare la conoscenza sul come ci si può comportare per convivere meglio con questo fenomeno che periodicamente ‘ci tocca’, non c’è niente da fare.

Secondo lei oggi, su questi temi (alluvioni, rischio idraulico, siccità), la popolazione, gli enti coinvolti, il mondo accademico, stanno diventando più resilienti?

Diciamo che gli enti di ricerca, università ed enti specifici che istituzionalmente mettono mano a questi problemi sì, la popolazione un po’ meno. C’è la necessità di sensibilizzare i cittadini e ci sono associazioni di volontariato di Protezione Civile che promuovono iniziative pubbliche e presso le scuole a questo scopo, per spiegare cosa sia la vulnerabilità, perché esiste il rischio residuo, che in alcuni casi non è possibile eliminare. Un’attività, questa, molto importante che fa sì che i ragazzi crescano più informati, più sensibili e capaci di porsi, rispetto a questi temi, in modo completamente diverso rispetto al passato.

Patrizia Calzolari

Nota: Nella stessa giornata sono state realizzate anche le  interviste all’Assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Alberto Valmaggia (pubblicata a seguire in questo numero del magazine), a Stefano Bovo della Protezione Civile Regionale  Piemonte e Gianluca Zanichelli di Aipo, i cui contributi verranno pubblicati nelle prossime uscite di Cae magazine