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Ottobre 2020: il caso di Limone Piemonte - IL VIDEO

settembre 2023

Per riascoltare l'episodio n.3 visita le pagine di SPOTIFY, SPREAKER e YOUTUBE.

Da oggi è disponibile anche il video riassuntivo dell'episodio n.3 a questo link.


Il terzo episodio del podcast “Può la tecnologia salvare il mondo? La mitigazione dei rischi ambientali in epoca di cambiamento climatico”, dal titolo “Ottobre 2020: il caso di Limone Piemonte”, approfondisce il tema del rischio idrogeologico, in particolare nelle aree montane. I protagonisti di questa puntata commentano i dati sul dissesto idrogeologico applicandoli al caso specifico dell’alluvione verificatasi nel cuneese il 2-3 ottobre 2020. La tecnologia di prevenzione è ancora una volta la soluzione per la gestione degli eventi più estremi e di difficile prevedibilità. Quanto e come un territorio a rischio può prepararsi ad affrontare eventi come quello di ottobre 2020?

Dal rapporto di ISPRA sul rischio idrogeologico del 2022 emergono criticità riguardo alle condizioni generali dei territori da nord a sud della penisola nel 94% dei comuni italiani. I dati allarmanti degli ultimi 13 anni registrano oltre 1500 fenomeni estremi che hanno colpito 780 centri abitati, causando quasi 300 vittime. Proseguendo con i numeri, in Italia i comprensori ad alto rischio di esondazione, sempre secondo il suddetto rapporto, rappresentano il 5,4% del territorio nazionale, le aree a medio rischio il 10, il restante il 14,3, le frane attive sono oltre 620.000 e coprono il 7,9 % del nostro Paese.

La realtà ci consegna infatti episodi estremamente gravi come Ischia, Marche e come i recenti episodi alluvionali di inizio e metà maggio in Emilia-Romagna, ai quali sarà dedicata un’apposita puntata del nostro podcast. Si tratta di eventi estremamente dannosi, con conseguenze gravi sulle persone, sull’ambiente, sulle infrastrutture e con risvolti critici di tipo economico e sociale. Il tema impone di fare memoria storica collettiva delle esperienze passate, nella consapevolezza di una ciclicità dei processi di instabilità e di un generalizzato innalzamento dei livelli di rischio, anche a seguito di modifiche del territorio spesso stravolto da un inurbamento selvaggio e opere antropiche impattanti.

Il caso analizzato in questo episodio riguarda le piogge improvvise e devastanti nell’inondazione dell'abitato di Limone Piemonte nell'ottobre del 2020 e più in generale del cuneese, valli Vermenagna e Roja. Il rischio vittime era elevato a causa della presenza di aree urbane limitrofe all’alveo del fiume. La lettura anticipata dell’evento, grazie alla tecnologia di previsione, ha permesso di ridurre sensibilmente tale rischio.

Come evidenzia il climatologo Luca Mercalli,il caso di Limone è stato un evento eccezionale. Dal punto di vista pluviometrico, si è trattato di un episodio di scirocco di inizio autunno alimentato in particolare dal Mar Mediterraneo più caldo della media di circa un paio di gradi. L'imponente quantità di vapore acqueo si è unita, poi, a una forte corrente a getto in transito sul cuneese fino al biellese. L'alluvione ha colpito anche il versante francese delle Alpi marittime e la zona del Lago Maggiore. Sul cuneese gli apporti di pioggia sono stati dell'ordine di 500 mm in 12 ore.

Mercalli prosegue con l’affermare che, quando le precipitazioni assumono intensità di questo genere, i territori, le zone di montagna in particolare, si trovano esposti, vulnerabili, indifesi. Decisiva è dunque la gestione della ricostruzione che, secondo il climatologo, può fare la differenza, e che richiede “un coraggio progettuale urbanistico, che non è quello di ricostruire semplicemente le cose dove erano prima.”.

Il secondo protagonista di questa puntata ha vissuto in prima persona l'evento del 2020 come Responsabile del Centro Funzionale Regionale. Secondo Barbero, oggi Direttore di ARPA Piemonte,sottolinea come sia stato fondamentale integrare, grazie alla tecnologia, la fase di previsione con i dati di monitoraggio. Nel caso di Limone, questo ha permesso di capire l'area maggiormente colpita, avvisare, quindi, la popolazione e gli Enti territoriali che dovevano gestire la piena, e seguire l'evoluzione dei deflussi a valle. “L'integrazione delle previsioni dei dati osservati e la possibilità di trasferire in maniera semplice queste informazioni al territorio, sono sicuramente gli elementi vincenti” – conclude Barbero.

Il professor Fabio Luino, ricercatore del CNR di Torino e curatore del volume SIGEA che ha analizzato l'alluvione in questione attraverso un’approfondita analisi meteorologica, idrologica, urbanistica, dell’evento pluviometrico e non solo, riprende il tema della vulnerabilità del territorio, sottolineando come quantità d’acqua come quelle cadute in Piemonte non riescono ad essere totalmente smaltite e assorbite dal terreno. La tecnologia disseminata sulle aste fluviali e sui versanti, prosegue Luino, ha permesso di fare previsioni in tempo utile e diramare efficacemente i bollettini di allerta.

Durante gli eventi meteorologici estremi la disponibilità e la tempestività del dato sono cruciali per la corretta gestione dell'emergenza. Lorenzo Giandomenico, Direttore dell’Area Tecnica di CAE, sottolinea come nei momenti di emergenza, a fronte di un elevato rischio di malfunzionamenti o congestionamenti delle reti cellulari, la rete radio dedicata si dimostri la soluzione più affidabile. CAE ha dedicato importanti investimenti alla realizzazione di una nuova radio UHF, estremamente all'avanguardia: il radiomodem Raevo che mantiene l'altissimo livello di affidabilità di questa tecnologia, con caratteristiche estremamente moderne. È in grado, infatti, di gestire i protocolli standard IP, come il protocollo Coap, capace di gestire i milioni di nodi di trasportare qualunque tipo di informazione in maniera efficiente e con ottime prestazioni. Questo prodotto è particolarmente adatto ai sistemi di monitoraggio e allertamento, in quanto associa alle elevate prestazioni un bassissimo consumo energetico, con la possibilità di utilizzare un'alimentazione a pannello solare e batteria tampone.

Con il prossimo episodio del podcast torneremo sul tema della prevenzione e della gestione di eventi estremi attraverso l’analisi della recentissima alluvione di maggio in Emilia-Romagna.

*Le interviste sono state realizzate in data 28 febbraio 2023.


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