• ItaliaMeteo: Statuto e Regolamento approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
    CAE MAGAZINE n.34 - Settembre 2019
    ItaliaMeteo: Statuto e Regolamento approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

ItaliaMeteo: Statuto e Regolamento approvati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome

Le Regioni hanno espresso l’intesa (fonte) sullo Statuto e sul Regolamento dell’Agenzia nazionale per la meteorologia e climatologia “ItaliaMeteo”. Il via libera ai due decreti, seppur condizionato all’accoglimento di proposte emendative, si è concretizzato con singole intese nella Conferenza Stato-Regioni dello scorso 30 maggio.

La struttura, di sede a Bologna, avrà un Direttore, quattro Dirigenti di seconda fascia e uno staff di 48 persone. La missione è molto ambiziosa: coordinare le attività in materia di meteorologia e climatologia, anche al fine di supportare le autorità statali e regionali preposte alle funzioni di protezione civile.

Entrando nello specifico, il regolamento chiarisce che l’Agenzia raccoglie e archivia i dati osservativi, le previsioni e le simulazioni acquisiti dai soggetti qualificati con cui collabora, nonché quelli che riceve direttamente dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Centre for Medium Range Weather Forecast - ECMWF). Inoltre ridistribuisce senza oneri e tempestivamente agli stessi soggetti dati, prodotti, elaborati, analisi, previsioni meteorologiche, climatologiche e marine, integrati con le proprie.

Altro compito molto importante di cui si farà carico ItaliaMeteo, espressamente citato sia nello Statuto sia nel Regolamento, è la definizione di standard uniformi ottimali per le reti osservative, stabilendo i criteri tecnologici di qualità, di frequenza di acquisizione temporale e risoluzione spaziale. Lo Statuto fornisce ad ItaliaMeteo una leva perché questi standard siano davvero perseguiti dagli “enti meteo” che operano sul territorio, in quanto stabilisce che l’Agenzia provvede a gestire e contribuire anche finanziariamente alla gestione di reti, infrastrutture e impianti di rilevanza nazionale.

Per riuscire a svolgere al meglio la sua missione ItaliaMeteo perseguirà una strategia molto precisa: mettere a sistema le tante eccellenze che già operano nel settore in tutto il Paese. Lo strumento principale diventa quindi la stipula di “convenzioni”. Si legge nel regolamento – in un capoverso ritoccato proprio in fase di esame da parte della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome – che l’Agenzia, al fine di potenziare la competitività italiana e la strategia nazionale in materia, stipula apposite convenzioni “a carattere volontario” con le amministrazioni pubbliche e con gli enti, gli organismi e le strutture del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente operanti nel settore della meteorologia e climatologia, nonché con soggetti privati che svolgano, senza fine di lucro, un’attività operativa ed eroghino prodotti o servizi di climatologia o meteorologia di interesse pubblico.

Una prima lista di tutti questi “enti meteo” che regoleranno il loro rapporto con l’Agenzia tramite convenzione è allegata ai documenti ufficiali ed include oltre 30 diversi soggetti, tutti di primaria importanza nel settore della meteorologia e della climatologia. Compaiono il Ministero della Difesa e Forze Armate, un nutrito gruppo di uffici ed agenzie regionali, tipicamente con ruoli operativi sui territori di competenza, Centri di Ricerca, Università e Fondazioni.

E’ lo stesso regolamento a stabilire che la lista di questi “enti meteo” deve rimanere aperta e viva, prevedendo che ulteriori enti meteo possano essere individuati dall’Agenzia, previo parere conforme del Comitato d’indirizzo per la meteorologia e la climatologia.

In attesa che le revisioni proposte dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome siano vagliate, noi di CAEmagazine non possiamo che auspicare che il percorso di nascita dell’Agenzia proceda spedito e che ItaliaMeteo riesca a svolgere i compiti che le sono assegnati contando sulla collaborazione costruttiva di tutti gli “enti meteo” che ha la prerogativa di coordinare.



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