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AIPO - AGENZIA INTERREGIONALE PER IL PO

Integrazione di opere e misure non strutturali: il sistema di monitoraggio per la cassa di espansione sul fiume Panaro

ESIGENZE

Lo scopo del progetto è il controllo a distanza e in automatico delle pressioni interstiziali all’interno dei corpi arginali e dei terreni di fondazione dell’opera, sia durante l’esecuzione degli invasi sperimentali, finalizzati al collaudo ex art. 14 d.p.r. n. 1363/1959 dell’opera, sia durante l’esercizio della stessa, al fine di una costante verifica della corretta tenuta della cassa nel corso del tempo. I sondaggi realizzati per l’installazione dei piezometri, andranno inoltre ad accrescere il quadro delle conoscenze litologiche e stratigrafiche ora disponibili per i terreni di fondazione e per quelli costituenti gli argini dell’invaso.

 

CARATTERISTICHE

L’area di monitoraggio copre una dimensione di circa 16 Km2 e i punti di monitoraggio piezometrico puntuale sono sparsi sull’intera area di interesse. Si tratta di uno di quei contesti dove disporre di un’estesa famiglia di prodotti per le telecomunicazioni è risultato fondamentale per CAE, in quanto ha permesso di limitare l’uso di cablaggi con tutti i vantaggi che, sia per l’installazione sia per la manutenzione, questo comporta.

Il sistema proposto impiega sia moduli di comunicazione a corto raggio W-Master / W-Point, che creano un Wireless Sensor Network di tipo mesh, sia moduli  di comunicazione a medio raggio ACTI-Link, in grado di creare collegamenti di tipo “Punto / Punto”.

Grazie a questo impiego massiccio di tecnologia wireless, è stato possibile raccogliere i dati da numerosissimi sensori sul territorio, fra cui ben 57 piezometri installati a varie profondità, e raccoglierli attraverso due stazioni complete Mhaster, che inviano i dati, raccolti nelle campagne di misura, alla centrale principale AIPO di Parma, oltre che alla centrale di Modena. I dati sono così gestibili unitamente alla rete di monitoraggio regionale di ARPA Emilia Romagna, afferente alla rete fiduciaria del Bacino del Po.

L’architettura della rete di sensori a campo permette di soddisfare le criticità legate alla spazialità e alla specializzazione geotecnica del monitoraggio. Il sistema è infatti in grado di adattarsi facilmente ad aree geografiche estese, che presentano un’estrema varietà, in termini di grandezze da misurare e di dinamiche evolutive dei fenomeni misurati differenti da nodo a nodo.

 

COMPOSIZIONE

Il sistema è composto da 2 sottoinsiemi di monitoraggio, ognuno afferente ad una stazione automatica Mhaster: uno per la porzione sud che utilizza moduli di comunicazione ACTI-Link e uno per la porzione nord che, oltre agli ACTI-Link, utilizza anche moduli di comunicazione W-Point  e quindi l’architettura mesh. Ognuno dei due sottoinsiemi, oltre alla stazione Mhaster ed ai moduli wireless, integra svariati piezometri (ben 57), installati in sondaggi collocati dai 5 ai 40 metri di profondità. Una delle 2 stazioni Mhaster, posta nel punto di sbarramento e quindi particolarmente importante, è anche dotata di 2 sensori di livello idrometrico, uno a valle e uno a monte, oltre che di due webcam. I due misuratori di livello sono un idrometro radar (LPR) e uno a pressione (PLM20).